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Cronaca Saione / Via Vittorio Veneto

Annaffia i fiori sul balcone, la polizia municipale le fa 200 euro di multa

E' successo nei giorni scorsi in via Veneto, ad Arezzo. L'acqua potabile, a causa della crisi idrica e secondo l'ordinanza comunale in vigore dal 29 giugno, può essere utilizzata solo per scopi igienico-domestici

In tempo di siccità e di caldo africano, non è detto che una doccia fredda sia rigenerante. Chiedere, per credere, alla signora che abita in via Vittorio Veneto, ad Arezzo, e che pochi giorni fa si è ritrovata sulla porta di casa gli agenti della polizia municipale. Dopo averle ricordato l'ordinanza in vigore dal 29 giugno, le hanno appioppato una multa da 200 euro perché stava annaffiando i fiori del balcone, al quinto piano. Una brutta sorpresa inaspettata ma, a rigor di legge, fondatissima. Il sindaco Alessandro Ghinelli, come molti colleghi italiani e su indicazione dell'autorità idrica toscana, ha disposto infatti il divieto di utilizzo dell'acqua potabile proveniente dall'acquedotto per scopi diversi da quelli igienico-domestici. 

Lasciando da parte il fatto che la pattuglia è stata allertata dai solerti vicini della signora, va ricordato che fino al 30 settembre, a causa della crisi idrica di questa torrida estate, è vietato utilizzare l'acqua potabile per:

  • prelievi da fontane per usi diversi da quelli potabili e igienici, comunque non oltre 70 litri al giorno per ogni utente;
  • irrigazione di orti e giardini (come indicato anche dal Regolamento regionale);
  • innaffiamento e irrigazione superfici adibite ad attività sportive;
  • alimentare impianti di climatizzazione e impianti di qualsiasi altro tipo;
  • il riempimento di piscine private;
  • il lavaggio delle fosse biologiche
  • lavaggio di cortili e piazzali
  • lavaggio di veicoli a motore

Il fine ultimo dell'ordinanza comunale è quello di tutelare le riserve idropotabili a disposizione per l’approvvigionamento durante il periodo estivo, particolarmente critico a causa dell’aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni e dell’aumento dei consumi per attività turistiche e irrigue.

In caso di violazione del provvedimento è prevista l'applicazione di una sanzione amministrativa da un minimo di 100 ad un massimo di 500 euro. Alla signora che annaffiava i fuori sul balcone, alla fine, poteva pure andare peggio.

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