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Cronaca

È morto Emilio Martini: l'uomo che ripercorse i tragici fatti della strage del Mulinaccio

Il cordoglio della città per la scomparsa dello studioso che riuscì a far riemergere una pagina di storia dimenticata

Arezzo piange la scomparsa di Emilio Martini. L'aretino, romano di adozione da una vita, è stato colui che dopo lunghissimi anni di silenzio ha ripercorso i tragici eventi della strage del Mulinaccio, rimasta dimenticata fino al 2010. Grazie al suo lavoro, è riuscito a ricostruire i dettagli di quella terribile pagina di storia avvalendosi delle voci dei superstiti. I Bianchi, i Chimenti, Bertocci, Pelini, Roggi, Romanelli, Vestrucci hanno più e più volte incontrato i ragazzi delle scuole di Arezzo e di Roma per raccontare quanto da loro vissuto.

"Una persona preziosa che ha speso anni per lasciare la sua memoria alle giovani generazioni, un amico per me e per Camillo Brezzi - scrive Tiziana Nocentini - sempre a disposizione della città".

Preziosa la sua testimonianza nel volume di Pier Vittorio Buffa “Io ho visto”. "Era la sera del 6 luglio. Gli uomini lavoravano nei campi come ogni giorno e le donne badavano ai bambini e alla casa. La giornata era molto calda. Nel casolare il Mulinaccio, vivevano le famiglie Roggi, Bianchi, Martini. C’erano poi degli sfollati i Chimenti, Pelini, Vestrucci e Romanelli. I soldati tedeschi, nei giorni precedenti, avevano visitato il casolare; i rapporti erano stati sempre buoni. Senza motivo, i soldati tedeschi circondarono la casa colonica e puntarono il fucile verso il primo uomo che incontrarono, il Bianchi che implorò la salvezza dei figli. Giunsero gli altri uomini, li misero in fila e li avviarono lungo il Castro. Qui furono messi in fila e fucilati. I colpi delle mitraglie prima colpirono le gambe e poi i toraci. Quindici le vittime, tutti uomini. Le donne dopo le grida di disperazione aspettarono invano il rientro dei loro cari. La mattina seguente un tedesco tornò al casolare e invitò donne e vecchi a lasciare l’abitazione".

A ricordo di quanto accaduto nel luogo della strage, durante i primi anni cinquanta, è stato eretto un monumento che riporta la scritta "ricordo perenne dei 15 trucidati dalle orde tedesche in fuga in questo medesimo luogo la sera del 6 luglio 1944. Possa l'estremo sacrificio di loro inermi e innocenti segnare agli uomini la via della fraternità e della pace". Il monumento è stato restaurato, ad opera della Circoscrizione Fiorentina e del Comune, nel luglio 2008.

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Il ricordo di Pier Vittorio Buffa

Conobbi Emilio anni fa, me lo presentò Franco Giustolisi ed è diventato uno dei protagonisti del mio libro Io ho visto. Lui aveva "visto" la strage nazifascista del Mulinaccio, aveva "visto" uccidere giovani innocenti e lo ha raccontato per decenni con la passione civile di chi vuole fare tutto quello che è in suo potere perché non si ripetano più simili nefandezze. Andava nelle scuole, in televisione, ovunque ci fosse da testimoniare, da raccontare. Spero di essere diventato suo amico, lui per me lo era e l'ultima volta che ci siamo sentiti, a Natale, l'avevo sentito come sempre, energico e pieno di vita. Un abbraccio Emilio e grazie per tutto quello che hai fatto. Qui sotto la foto che ti feci allora, quando ti conobbi.

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