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Cronaca

"Nostra figlia è stata ammazzata, lo dice la sentenza", la commozione dei genitori di Martina. La difesa: "Errore giudiziario"

Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due giovani aretini che la notte della tragedia di Palma di Maiorca erano in camera con Martina Rossi, sono stati condannati a tre anni di reclusione per "tentata violenza sessuale di gruppo"

"I giudici hanno riconosciuto che nostra figlia è stata ammazzata, non è morta per un gioco. Il nostro stato d'animo è sopra il cielo: con questa sentenza ci  sembra di aver recuperato l'affetto di nostra figlia, la sentiamo di nuovo al nostro fianco". E' commosso Bruno Rossi mentre commenta la sentenza d'appello bis con la quale Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due giovani aretini che la notte della tragedia di Palma di Maiorca erano in camera con Martina Rossi, sono stati condannati a tre anni di reclusione per "tentata violenza sessuale di gruppo". 

"La nostra lunga battaglia lunga dieci anni non è stata inutile", ha commentato insieme alla moglie, Franca Murialdo, dopo aver assistito alla lettura del dispostivo da parte del presidente del collegio, Alessandro Nencini. Un momento toccante, con i due anziani genitori che si sono sciolti in lacrime.

"Una condanna a tre anni di reclusione sembra una pena poco rilevante - ha spiegato il padre -, ma per quanto bassa possa essere questa quantità di pena noi siamo convinti che anche Martina sarebbe contenta, soddisfatta per questa sentenza: perchè riconosce innanzitutto che è stata uccisa, che non è rimasta vittima di un tragico gioco. La sentenza riabilita Martina, con i suoi affetti incredibili che aveva in giro, con le sue tante amicizie, con i suoi tanti interessi, con le sue tante passioni. E innanzitutto il suo desiderio di vivere, di futuro. Una giustizia l'abbiamo avuta, pur nel dolore immenso che portiamo nel cuore".

La sentenza

La sentenza è stata letta nel pomeriggio di ieri alle ore 16. In aula erano presenti i genitori, mentre i due ragazzi aretini hanno preferito non assistere, nonostante avessero presenziato a tutta l'udienza. 

L'avvocato Luca Fanfani, da sempre a fianco dei genitori nella loro battaglia, sottolinea come "la corte d'appello confermi che Martina sia morta per sfuggire ad un tentativo di stupro. Una sentenza che restituisce dignità a Martina e ai suoi meravigliosi genitori".

I difensori annunciano il ricorso

Di sentenza ingiusta invece parlano i difensori dei due giovani aretini. In particolare, Stefano Buricchi - che assiste Luca Vanneschi - ha annunciato: "Aspetteremo le motivazioni e sicuramente faremo ricorso in Cassazione. Si tratta di un gravissimo errore giudiziario, perchè il mio assistito è assolutamente innocente. E' una sentenza che riteniamo errata - ha commentato Buricchi con i giornalisti dopo l'udienza-, come riteniamo errata la sentenza di primo grado. Se in Italia ci sono tre gradi di giudizio è perché i giudici possono sbagliare".

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