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Cronaca

"Il fatto non sussiste". Crac La Castelnuovese, assolto Lorenzo Rosi

Era accusato di bancarotta fraudolenta. Il legale Neri Pinucci: "Il mio assistito è un galantuomo"

Assolto perché il fatto non sussiste: ecco il verdetto per Lorenzo Rosi nell'ambito del processo per il crac de La Castelnuovese, storica cooperativa edile valdarnese fallita nel 2017 dopo circa 60 anni di attività. Rosi per anni aveva ricoperto il ruolo di presidente. Un'assoluzione che si somma a quella di un anno fa, nell'ambito del processo di primo grado per il crac Banca Etruria. Rosi è stato infatti anche l’ultimo presidente dell'istituto di credito aretino, prima della risoluzione.

La sentenza sul crac La Castelnuovese 

La sentenza è stata pronunciata oggi in Tribunale ad Arezzo dal giudice Claudio Lara, l'accusa, sostenuta dalla pm Julia Maggiore, aveva chiesto 2 anni e sei mesi di condanna. Tra i capi d'imputazione il più grave era quello di bacarotta fraudolenta. L'avvocato Neri Pinucci, legale difensore di Rosi assieme ad Antonino Giunta, commenta: "La sentenza ci soddisfa e dimostra come Rosi sia un galantuomo". A processo c'erano altre quattro persone. Per tutti c'è stata l'assoluzione, soltanto una condanna a 4 mesi nei confronti di uno degli imputati, ma per bancarotta semplice. Gli altri avvocati dinfensori del procedimento sono Niki Rappuoli, Corrado Olmo, Luca Sirotti, Daniela Danarosi.

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