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Cronaca

Controlli nei cantieri: l'84 per cento non in regola, 41 denunce e multe

"Scoperta la gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in contrasto con le più elementari norme poste a tutela dell’ambiente, quali il deposito incontrollato e lo smaltimento illecito mediante abbruciamento degli stessi all’interno delle aree di cantiere"

Venticinque cantieri controllati, di questi 21 non in regola: l'84 per cento. I Carabinieri del Comando Provinciale di Arezzo, nell’ambito della campagna nazionale di rafforzamento dei controlli ai cantieri edili pubblici e privati, disposta dal Comando Generale dell’Arma, hanno svolto in tutto il territorio aretino mirati servizi delle stazioni territoriali, insieme ai colleghi delle specialità del Gruppo Carabinieri Forestale e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, con la preziosa collaborazione della Direzione Provinciale del Lavoro.
Le attività è stata svolta nell'arco di sei mesi, da febbraio a luglio, hanno avuto un duplice scopo: la prevenzione degli infortuni professionali nei luoghi di lavoro e la tutela ambientale. 
Le accurate verifiche dei militari dell’Arma hanno interessato sia cantieri pubblici che cantieri di edilizia privata, come già detto, sedenti nel capoluogo, nei centri più popolosi, così come in quelli rurali e montani. 
Il risultato complessivo della specifica campagna è stata l’esecuzione di 25 controlli, di cui in 21 episodi conclusisi con la rilevazione di violazioni, si tratta dell’84% sul totale delle verifiche effettuate.

"Ogni attività, della durata di diverse ore, ha consentito di accertare decine di presunte violazioni amministrative e penali, i cui probabili responsabili, ben 41 soggetti italiani e stranieri, dovranno e potranno giustificare nelle opportune sedi, quanto accertato dai carabinieri, giustizia amministrativa e Procura della Repubblica di Arezzo", spiega l'Arma in una nota.

Le trasgressioni a carico dei soggetti, proprietari degli immobili o responsabili delle ditte appaltanti hanno interessato un ampio ventaglio di infrazioni amministrative, tra le più diffuse: non aver protetto le aperture lasciate nei muri prospicienti il vuoto, aver depositato materiale non consentito sui piani del ponteggio, per aver montato un’opera provvisionale/ponteggio in maniera non idonea, per non aver tenuto in cantiere e non aver esibito, su richiesta, agli organi di vigilanza il Pimus, per aver depositato in prossimità dello scavo materiale edile in modo non controllato, per non aver fornito ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto, per non aver protetto i posti fissi di lavoro con solidi impalcati sovrastanti, per aver permesso l’utilizzo di attrezzature di lavoro senza tener conto delle indicazioni d’uso di cui al libretto di uso e manutenzione, per non aver preso i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso, per non avere adottato misure di informazione e di prevenzione rispetto al rischio epidemiologico all’interno dell’azienda.

"Inoltre, l’attività di controllo ha svelato la gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in contrasto con le più elementari norme poste a tutela dell’ambiente, quali il deposito incontrollato e lo smaltimento illecito mediante abbruciamento degli stessi all’interno delle aree di cantiere. Tali aree luogo degli illeciti sono state immediatamente sottoposte a sequestro dall’Arma forestale".

Veniva adottato in 11 circostanze il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, elevate inoltre ammende per violazioni amministrative per circa 160mila euro.

"Nelle prossime settimane, chiusa la campagna nazionale di controlli dedicati ai cantieri edili, è stata disposta dal Comando Provinciale Carabinieri la prosecuzione dell’attività in questione ed in considerazione degli esiti ottenuti, si è palesata la stringente necessità di continuare l’azione intrapresa, al fine di tutelare l’incolumità dei lavoratori e l’ambiente del nostro territorio" concludono i militari dell'Arma.

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