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Cronaca

Processo Coingas, i presidenti di Estra e Aisa in aula. Piazzi: "Compenso di Rason più alto di altri consulenti"

Piazzi è stato chiamato a testimoniare dalle parti civili (era nella lista dell'avvocato Raffaello Giorgetti che rappresenta il comune di Cortona)

"Nessuno doveva lucrarci", una frase lapidaria quella che l'attuale presidente di Estra, già ad della partecipata, Alessandro Piazzi, avrebbe detto per telefono ad un interlocutore rimasto anonimo, che è poi finita nell'inchiesta Coingas (in seguito ad intercettazione). Una frase che è rieccheggiata questa mattina nell'aula Vela dove si è tenuta - di fronte al collegio presieduto dal giudice Filippo Ruggiero - una nuova udienza. Piazzi è stato chiamato a testimoniare dalle parti civili (era nella lista dell'avvocato Raffaello Giorgetti che rappresenta il comune di Cortona). 

Ma chi non doveva lucrarci? E su cosa? La frase, legata all'ammontare delle consulenze finite al centro del procedimento giudiziario, è stata contestualizzata in aula. Incalzato dalle domande del legale di parte civile, Piazzi ha ricostruito per sommi capi l'ammontare delle consulenze svolte per valutare la quotazione in borsa di Estra. Da un lato "l'azienda" aveva affidato gli incarichi a Banca Intesa e Banca Unicredit. Dall'altro "i proprietari", ovvero i Intesa Spa di Siena, Consiag di Prato e Coingas di Arezzo, avevano nominati altri esperti. Ma mentre per le società di Prato e Siena gli importi degli incarici erano di circa 15 mila euro, per Coingas (che si era affidata ad Olivetti Roson) sarebbe stato di molto superiore.  Cifre che avrebbero stonato all'orecchio dell'attuale presidente di Estra: "I costi di queste operazioni - ha puntualizzato - dovevano essere contenuti, i professionisti dovevano farsi remunerare per il loro lavoro, ma adeguandosi ad uno standard medio". 

A chiudere la serie di testi sentiti (tra questi anche l'avvocato Donata Pasquini che all'epoca dei fatti era consigliera di OraGhinelli, lista civica che sostenne il primo cittadino), è stato Giacomo Cherici, presidente di Aisa. Per lui una serie di domande legate alla progetto di fusione tra Coingas, Aisa Impianti e Gestione Ambientale, che in realtà non si è mai concretizzato. 
"Per quanto riguardava Gestione ambientale - ha affermato in aula Cherici - ricordo che la nostra valutazione era  intorno ai 400mila euro". E poi il dettaglio sulla presenza di Olivetti Rason agli incontri: "Ricordo che partecipò a qualche riunione, forse due. Ma non so di preciso cosa avesse fatto in particolare". 

La prossima udienza è  in programma per il 13 settembre: quel giorno verranno ascoltati anche tre imputati. Si tratta di Merelli, Scortecci e Cacioli.

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