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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Bimba nata con una grave malformazione, salvata con intervento unico in Toscana: "Ricostruiti esofago e trachea"

L'intervento è stato eseguito a Siena, in toracoscopia. La piccola, nata ad Arezzo, presentava un'atresia all'esofago e dopo essere stata stabilizzata dai medici del San Donato è stata trasferita alle Scotte

È nata con una grave malformazione, giudicata dai medici incompatibile con la vita. Ma grazie ad un intervento unico in Toscana è stata salvata. E' questa la storia di Anna, nome di fantasia, una neonata che ha visto la luce nell'ospedale aretino. Le sue condizioni erano delicatissime, i medici aretini l'hanno stabilizzata e poi è stato disposto il trasferimento a Siena, presso l'ospedale Santa Maria delle Scotte, dove la neonata è stata sottoposta all'operazione in toracoscopia. 

La piccola Anna aveva una grave malformazione del tubo digerente, chiamata atresia dell’esofago, in cui l'esofago non si connette con lo stomaco ma comunica con la trachea. Era al suo terzo giorno di vita quando è stata sottoposta al complesso intervento, prima tappa verso una vera rinascita. La piccola, infatti, aveva un quadro pluri-malformativo, che comprendeva cioè altre malformazioni.  

La nascita e la corsa a Siena

Subito dopo la nascita quindi è stata prontamente stabilizzata e messa in sicurezza dai neonatologi del Reparto di Neonatologia dell’ospedale San Donato di Arezzo, diretto dalla dottoressa Letizia Magi.

La bimba, che pesava appena 2,4 chili, è stata quindi trasportata a Siena con l’ambulanza dedicata al trasporto neonatale dell’Azienda ospedaliero - universitaria Senese, attrezzata per i casi neonatali urgenti e operativa in tutta l’area vasta Toscana sud-est, dove è stata presa in carico dai neonatologi e dagli infermieri della Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla dottoressa Barbara Tomasini.

"La neonata è nata con diverse malformazioni e siamo intervenuti subito su quella che era incompatibile con la vita, cioè l’atresia dell’esofago – spiega il professor Mario Messina, direttore del Dipartimento della Donna e del bambino e dell’UOC Chirurgia Pediatrica dell’Aou Senese –. Sarà successivamente sottoposta ad altri due interventi, effettuati sempre dalla nostra Chirurgia Pediatrica, per risolvere le altre necessità assistenziali. Appena arrivata a Siena – prosegue Messina -, è stata immediatamente sottoposta a tutti gli esami preoperatori con la collaborazione dei colleghi della Diagnostica per immagini, diretti dal professor Luca Volterrani e con i colleghi della Cardiologia Clinico-Chirurgica, diretta dalla dottoressa Serafina Valente. L’esofago si presentava, nella parte superiore, chiuso su un fondo cieco e, nella parte inferiore, collegato alla trachea con una fistola. In terza giornata di vita, la piccola paziente, è stata sottoposta ad un delicato intervento di ricostruzione dell’esofago e della trachea condotto con tecnica toracoscopica, attraverso 4 piccoli fori da 5 e da 3 millimetri sul torace, anziché con il tradizionale intervento chirurgico".
L’operazione è stata portata a termine dal professor Francesco Molinaro e dalla dottoressa Marina Sica dell’équipe di Chirurgia Pediatrica, diretta dal professor Mario Messina.

"L’intervento è durato circa 4 ore - spiega il professor Molinaro -, con grande dedizione degli infermieri di sala operatoria e di tutto il personale di sala operatoria, assistito dagli anestesisti pediatrici dell’Anestesia e Rianimazione Perioperatoria, diretta dal dottor Pasquale d’Onofrio. La piccola paziente ha iniziato a mangiare dopo 10 giorni dall’intervento e non ha presentato complicanze postoperatorie. Attualmente è ricoverata nell’area sub-intensiva, accudita dal personale medico ed infermieristico, coadiuvato dai fisioterapisti pediatrici. Interventi di questo tipo sono possibili grazie anche al lavoro degli anestesisti pediatrici che consentono al chirurgo di poter operare neonati di basso peso in condizioni di assoluta stabilità e sicurezza. L’intervento di ricostruzione dell’esofago neonatale in toracoscopia viene regolarmente realizzato a Siena e testimonia, non solo l’alto livello di specializzazione in chirurgia neonatale mininvasiva, ma anche la validità della rete pediatrica e neonatale dell’area vasta Toscana sud-est".

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