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"Addio don Paolo, ti ameremo come un fratello per sempre", in migliaia al funerale del prete calciatore

E' stato un abbraccio immenso. In quella pineta che di solito accoglie le voci, i giochi e i canti dei bambini del GrEst, oggi Don Paolo De Grandi ha ricevuto l'ultimo saluto. Una folla enorme - quasi 2000 persone - si è riversata nel parco della...

E' stato un abbraccio immenso. In quella pineta che di solito accoglie le voci, i giochi e i canti dei bambini del GrEst, oggi Don Paolo De Grandi ha ricevuto l'ultimo saluto. Una folla enorme - quasi 2000 persone - si è riversata nel parco della chiesetta di campagna per dire addio al parroco calciatore, al "Don" che otto anni anni fa è entrato come un turbine nella vita delle famiglie di Campoluci e Castelluccio e si è fatto volere bene. Un bene infinito.

L'OMELIA

"Ancora una volta Don Paolo è andato avanti a tutti, avanti alla compagnia, ha aperto le porte. E Gesù ha preparato per lui e per noi un posto bellissimo". Così ha esordito nella sua omelia Monsignor Riccardo Fontana, che ha officiato la celebrazione non senza commozione. Parole sentite, pronunciate non dall'altare ma camminando tra le panche, avvicinandosi ai fedeli. "E' la Pasqua di Don Paolo: non avrebbe potuto trovare un posto migliore per attraversare il Mar Rosso e andare di là, che un campo da calcio".

TANTI FEDELI E AUTORITA'

E tra quelle panche, immersi negli odori e nei rumori della campagna estiva, inondati dalle note dai canti del coro parrocchiale e dal frinire delle cicale, c'erano le più alte cariche delle forze dell'ordine, a partire dalla Polizia di Stato della quale don Paolo era assistente spirituale. Commosso il questore Enrica Moja - che ha letto un ultimo saluto della Polizia di Stato al parroco - il capo della mobile Giovanni Schettino, gli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri e quelli della Guardia di Finanza, il procuratore capo Roberto Rossi. E ancora il primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, quello di Castiglion Fiorentino Mario Angnelli e quello del paese del Veronese dove il parroco è nato è cresciuto. Poi il mondo del calcio, con Ciccio Graziani, ma anche con i ragazzi della squadra del Castelluccio. E poi Roberto Bacci, Paolo Beruatto e Marco Carrara. E fino a Campoluci è arrivata anche Alma Petri, la vedova di Emanuele, agente della Polfer ucciso dalle Brigate Rosse. Tra i fedeli, in disparte è poi comparso Paolo Brosio, che proprio questi giorni aveva ricordato il sacerdote sui social.

I BAMBINI DEL GREST A lato dell'altare, colorati nelle loro magliette del GrEst, tanti bambini. Quelli che fino a venerdì pomeriggio hanno giocato e scherzato con il "Don". Fino a poco prima dell'attacco cardiaco fatale. Ognuno di loro aveva una rosa bianca in mano, che alla conclusione della cerimonia è stata appoggiata sulla bara. E poi i parrocchiani: "DonPi - così lo chiamavano i ragazzi di Castelluccio - per noi sei come un fratello, ti vogliamo un bene infinito e ti vorremo bene per sempre", ha letto uno di loro. Chiusi in un doloroso silenzio, gli occhi lucidi, come tutti in quella pineta. "Ognuno di voi - ha detto ancora il vescovo - ha un pezzetto di vita condivisa con Don Paolo, siete tanti, pensate a quale immenso puzzle costruiremo mettendo tutti questi pezzi insieme. Ecco, lui ha gettato un ponte". Un ponte che adesso i suoi parrocchiani dovranno riuscire a percorrere. A benedire il feretro al termine della celebrazione sono stati cinque sacerdoti, 3 di Arezzo e 2 di Verona che hanno svolto con lui il percorso seminariale. Infine le parole toccanti del nipotino Michael: "Sono solo 24 ore che non ci sei più e non so come fare - ha scritto -. Una cosa non ti ho mai detto, che sono molto fiero di te". LUNGO APPLAUSO Al termine della celebrazione i ragazzi della Usd Castelluccio hanno portato il feretro a spalla fin dentro al campo da calcio, quello dove don Paolo ha dato i suoi ultimi calci al pallone e dove ha esalato l'ultimo respiro. E qui i fedeli si sono sciolti in un lungo e commovente applauso. Poi nella chiesetta, prima che il feretro partisse alla volta di Gazzo Veronese, dove don Paolo sarà tumulato, sono stati letti i messaggi di Paolo Rossi, del sindaco di Gerusalemme e tanti ricordi di chi l'ha conosciuto. Un abbraccio infinito, quello dei parrocchiano al loro "Don". Un impegno a non lasciare la strada per corsa con lui: quel fratello da amare per sempre.
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