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Martedì, 30 Aprile 2024
Psicodialogando

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A cura di Barbara Fabbroni

Da anni coltiva la passione per la scrittura. È psicologa, psicoterapeuta, giornalista. Oltre a numerosi saggi premiati con premi letterari prestigiosi (ricordiamo solo alcuni: premio per la saggistica Cesare Pavese e Tagete), articoli scientifici pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali di psicologia, scrive da anni romanzi. Il romanzo “Coach in Love” è stato premiato al Festival del Cinema di Taormina, lo stesso sarà un film. Da più di sei anni presta la sua penna a Magazine Nazionali di prestigio con le sue rubriche settimanali che riscuotono un significativo successo. Negli ultimi anni è altresì penna attenta e al tempo stesso profonda per interviste esclusive a Vip Nazionali e Internazionali. Volto noto in programmi televisivi come LA7, La vita in Diretta, La vita in Diretta estate, Storie Italiane, su Rai Uno si interessa di moda ed è opinionista e giornalista

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BLOG | Scuotere il neonato, una gravissima forma di maltrattamento

La Sindrome del bambino scosso è una delle forme più gravi di maltrattamento fisico del neonato e del lattante, rappresentando la prima causa di morte per abuso

Una grave forma di maltrattamento è la sindrome del bambino scosso: è una forma grave di lesione alla testa causata dallo scuotere violentemente un neonato o un bambino. Il bambino è tenuto per il tronco e viene vigorosamente scosso. Il capo subisce rapidi movimenti di rotazioni e, per le sue grandi dimensioni e una muscolatura del collo ancora inadeguata, il contenuto della cavità del cranio o encefalo (cervello, cervelletto e midollo allungato) va incontro a rapida accelerazione e decelerazione con trauma contusivo contro la scatola cranica, lesione dei nervi e rottura dei vasi sanguigni con emorragie. Essa si può verificare in soli cinque secondi di scuotimento. Tale agitazione, di solito, avviene quando il bambino piange inconsolabilmente e chi lo accudisce perde il controllo. Le scosse violente possono causare lesioni gravi per il neonato, danni cerebrali permanenti o, in alcuni casi, la morte. Gli infortuni sono più probabili quando ci sono sia accelerazione da scuotimento sia da decelerazione dalla testa che colpisce qualcosa. Anche colpire un oggetto morbido, come un materasso o un cuscino, può essere sufficiente a danneggiare il neonato. Il risultato è una sorta di colpo di frusta, simile a quello osservato in alcuni incidenti d’auto. Un certo numero di fattori rendono i bambini molto vulnerabili a tali forze. Il cervello dei bambini è più morbido, i muscoli del collo e i legamenti sono deboli e non pienamente sviluppati e le loro teste, in proporzione ai loro corpi, sono grandi e pesanti. Quando un neonato o un bambino viene scosso, il cervello rimbalza avanti e indietro contro il cranio. Ciò può provocare lividi al cervello, contusione cerebrale, gonfiore, pressione, e sanguinamento. Le vene di grandi dimensioni lungo la parte esterna del cervello possono strapparsi, portando a un’ulteriore emorragia, gonfiore e aumento della pressione. Questo può facilmente causare danni permanenti al cervello e portare, perfino, alla morte. Agitare un neonato o un bambino piccolo può causare altre lesioni, come i danni al collo, alla colonna vertebrale e agli occhi.

Le lesioni agli occhi sono molto comuni e possono causare la perdita della vista con conseguente emorragia retinica. Tutte queste lesioni si verificano, per la maggior parte, in bambini di età inferiore ai due anni, in casi più rari fino a cinque anni.

La Sindrome del bambino scosso è una delle forme più gravi di maltrattamento fisico del neonato e del lattante, rappresentando la prima causa di morte per abuso. La maggior parte dei casi si verifica nel primo anno di vita, con una maggior frequenza nei primi sei mesi.

Nella maggior parte dei casi, tali bruschi movimenti vengono effettuati senza una chiara consapevolezza dei gravi danni che si possono arrecare, un genitore arrabbiato scuote il bambino per punirlo o tranquillizzarlo, o in altri casi semplicemente per un discontrollo degli impulsi dovuto all’incapacità di gestire lo stress, spesso come conseguenza di pianto inconsolabile, mal tollerato dai genitori o, più raramente, da altre figure che accudiscono il bambino. Molto spesso i genitori arrivano a questi gesti estremi perché già fortemente provati dalla stanchezza e dal sentirsi inadeguati a risolvere le cause del pianto.

Talvolta la giovane età della mamma, una sindrome post-partum, o un latente stato depressivo; disagi socioeconomici e basso livello culturale, utilizzo di sostanze d'abuso o spesso precedenti episodi di maltrattamenti in famiglia sono i principali fattori di rischio.

Le lesioni che possono essere causate dallo scuotimento dipendono dall'età del bambino (più è piccolo e più sono gravi) e dalla violenza con cui è stato scosso.

I sintomi peraltro non sempre presenti per una diagnosi della sindrome del bambino scosso sono: 

- Ematoma subdurale, versamento di sangue nelle meningi che può provocare una semplice nausea, vertigini, fino a sintomi più gravi come alterazioni dello stato di coscienza e il coma; 

- Edema cerebrale, accumulo di liquido nel cervello che si gonfia (edema) e comprime i capillari sanguigni bloccando così il flusso di sangue e l'arrivo di ossigeno al cervello; si manifesta con sintomi che possono andare dal semplice mal di testa fino agli attacchi di epilessia e alla perdita di coscienza;

- Emorragia retinica con la comparsa di minuscole macchie di sangue sulla retina che possono venir osservate con uno strumento chiamato oftalmoscopio.

Più frequentemente la sintomatologia può essere aspecifica e la diagnosi non sospettata per molto tempo: irritabilità o sonnolenza, vomito e inappetenza, difficoltà di suzione o della deglutizione, ritardo motorio o del linguaggio, disturbi comportamentali, aumento eccessivo della circonferenza cranica.

Nei casi più gravi: alterazione della coscienza, cecità, convulsioni, paralisi cerebrale, coma, decesso.

In taluni casi, i segni del maltrattamento possono essere sospettati anche dopo anni, in relazione a disturbi comportamentali o dell'apprendimento. Naturalmente sarà molto più difficile mettere in relazione questi disturbi con scuotimenti avvenuti tanto tempo prima.

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