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Arezzo costume e società

Arezzo costume e società

A cura di Gianni Brunacci

Fontane d'Arezzo senz'acqua. Oppure coi piccioni morti

Complessivamente le nostre fontane e i nostri specchi d’acqua cittadini fanno brutta mostra di sé, ai nostri occhi e a quelli dei visitatori, e lo stesso vale per le siepi e i prati

E’ da un po’ che gli aretini notano una certa incuria in parchi e giardini di città, dove il diradamento dello sfalcio dell’erba e delle siepi provoca situazioni spiacevoli ed è certamente contrario al decoro che l’amministrazione Ghinelli vedeva come uno dei punti centrali del proprio agire. Ma stavolta vogliamo concentrarci sulle fontane cittadine, quelle decorative, appunto.

Nel migliore dei casi queste non funzionano, nel senso che sono state svuotate e abbiamo ormai dimenticato il loro fresco aspetto originale. E’ da molto tempo che l’area manutenzione del Comune di Arezzo non dispone di operatori alle dipendenze pubbliche ed evidentemente le aziende che si occupano (saltuariamente) dello sfalcio dell’erba e della potatura delle siepi, non hanno l’incarico di mantenere in buono stato anche le fontane.

Abbiamo fatto un breve giro (vedi le foto) in un giorno qualsiasi di ottobre e quel che abbiamo constatato non è certamente qualcosa che ha a che vedere con il decoro.

Fontane e laghetti, regna l'incuria (di Gianni Brunacci)

Le due fontane circolari con riproduzioni della chimera che si trovano di fronte alla stazione (giardini Porcinai) sono irrimediabilmente vuote ormai da molti anni. Chi volesse vedere gli zampilli che le rendevano vivaci non ha che da osservare qualche vecchia cartolina ormai difficile da reperire.

Lo stesso si può dire della grande fontana circolare del parco Ducci (sopra al parcheggio Baldaccio), al quale va la palma d’oro per l’area verde peggio manutenuta in città.

Non è migliore la condizione della fontana di piazza Giotto, dove a volte uno zampillo quasi invisibile mantiene viva l’acqua verde salmastro a disposizione dei piccioni per i loro bagni.

Lo stesso dicasi di quella di piazza Risorgimento, dove gli zampilli sono due, ma quasi impercettibili.

L’unica fontana che funziona a pieno regime è la più recente, quella di piazza Sant’Agostino, ma avvicinandosi all’acqua non è difficile notare la presenza di piccioni morti e penne varie, oltre a pezzi di plastica non meglio identificata buttati lì da cittadini incivili.

Dopo una protesta dei cittadini di alcuni mesi or sono, è stato svuotato il laghetto del parco Pertini, ma le luci azzurre della ex fontana centrale si accendono ancora come se l’acqua zampillasse mentre non zampilla più. C’è poi una parte di recinzione da cantiere che circonda ingiustificatamente l’ex vasca dei cigni del tempo che fu.

Insomma, complessivamente le nostre fontane e i nostri specchi d’acqua cittadini fanno brutta mostra di sé, ai nostri occhi e a quelli dei visitatori, e lo stesso vale per le siepi e i prati.

Sinceramente non crediamo che pagare un buon operaio capace di fare la necessaria manutenzione cambierebbe i conti del Comune di Arezzo, e l’impegno per il decoro cittadino sarebbe in parte mantenuto, anche dopo che le strade dell’amministrazione locale e dell’ex vicesindaco Gamurrini si sono divise. Pare che quest’ultimo fosse l’unico a occuparsi con impegno di parchi, giardini, fontane e mura cittadine.

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