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TSA e ESTA una garanzia per la sicurezza negli aeroporti

È da 16 anni che TSA si occupa della protezione dei sistemi di trasporto del paese, facendo coadiuvare sforzi che migliorano le misure di sicurezza e lo sviluppo di nuove tecnologie. La Transportation Security Administration (TSA) ha celebrato...

È da 16 anni che TSA si occupa della protezione dei sistemi di trasporto del paese, facendo coadiuvare sforzi che migliorano le misure di sicurezza e lo sviluppo di nuove tecnologie. La Transportation Security Administration (TSA) ha celebrato oggi 16 anni di tutela e protezione dei cittadini e dei sistemi di trasporto della nazione. Creata a partire dagli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, TSA continua ad evolversi e diventare più pratica, dinamica e capace di risolvere i rischi e le vulnerabilità, al fine di prevenire futuri attacchi, consentendo a più di 2 milioni di viaggiatori al giorno di raggiungere le loro destinazioni in maniera sicura.

Le modalità adottate quest'anno per rafforzare la sicurezza includevano l'obbligo di nuove misure di sicurezza per i voli internazionali e nuove procedure di controllo interno per il bagaglio a mano negli aeroporti di tutto il paese.

"La TSA sta lavorando in modo incessante per incrementare la sicurezza aerea in tutto il mondo, perché l'aviazione rimane un obiettivo di alto valore per i terroristi", ha riferito l'amministratore della TSA, David Pekoske. "Rafforzando la sicurezza generale della nostra rete di aviazione commerciale, stiamo facendo del nostro meglio per garantire viaggi sicuri per tutti".

A fine di giugno, l'ex segretario del DHS, John Kelly, ha richiesto nuove misure di sicurezza per quasi 280 aeroporti in oltre 100 paesi. La TSA ha anche annunciato procedure di screening domestico più forti per gli oggetti che trasportano i viaggiatori durante il volo, in particolare quelli che fanno riferimento al campo dell'elettronica personale che hanno una dimensione maggiore di un telefono cellulare e che vanno inseriti nei cassonetti per lo screening a raggi X. La TSA sta ora implementando queste nuove procedure negli aeroporti di tutto il paese e continuerà a farlo nelle prossime settimane e nei mesi a seguire.

"La maggior parte dei nostri dipendenti - i nostri addetti alla sicurezza dei trasporti - ha prestato giuramento insieme ad altri che instancabilmente lavorano per svolgere un ruolo di sicurezza molto critico e collettivo negli aeroporti", ha affermato Pekoske.

Inoltre, attraverso la sua Innovation Task Force, la TSA continuerà a sviluppare ed esplorare nuove tecnologie come la biometria e la tomografia computerizzata (radiografia 3D), per dare una svolta al futuro della sicurezza dei trasporti. L'anno scorso, TSA ha aperto circa 100 corsie automatizzate di screening, che consentono ai viaggiatori di spostarsi rapidamente ed efficientemente attraverso il checkpoint, migliorando al tempo stesso la sicurezza. L'analisi dell'intelligence e il controllo sono anch’essi un'altra parte fondamentale dell'approccio basato sul rischio, fondamentali per TSA al fine di intraprendere decisioni sulla sicurezza che proteggano, al meglio, i viaggiatori. Federal Air Marshals e Federal Flight Desk Officers forniscono una misura finale di protezione per i passeggeri e l'equipaggio delle compagnie aeree contro il rischio di violenza criminale e terroristica.

"La minaccia del terrorismo oggi è reale come lo era 16 anni fa e ci saranno più tentativi di trasporto. Lavorando a stretto contatto con l'industria, gli aeroporti, le compagnie aeree e i partner di tutto il mondo, possiamo continuare a concentrarci sull'innovazione e sulle misure di sicurezza che proteggeranno la patria e altre parti del mondo ", ha affermato Pekoske.

Organizzare il viaggio, partendo dal bagaglio

Pianificare in anticipo e imballare correttamente il proprio bagaglio può facilitare il processo di screening e facilitare l’esperienza di viaggio in aeroporto. Sapere cosa è possibile inserire nel bagaglio a mano registrato prima di arrivare in aeroporto è, dunque, molto importante. Anche se il trasporto di un articolo è generalmente consentito, può essere soggetto a screening aggiuntivo o essere considerato non trasportabile in fase di checkpoint se innesca un allarme durante il processo di screening e che può, potenzialmente, mettere a repentaglio la sicurezza di tutti. Pertanto, è bene informarsi sugli oggetti che si possono inserire nel bagaglio, consultando il sito TSA. Inoltre, collegandosi al sito CBP, è possibile leggere tutte le informazioni dedicati ai viaggiatori internazionali, necessarie per organizzare un viaggio verso gli Stati Uniti in sicurezza e seguendo le norme del paese in cui si approda. Le informazioni presenti sul portale, infatti, riguardano le procedure di transito negli Stati Uniti, l'ingresso nel paese, quali cibi esteri possono entrare sul territorio statunitense. Tutto ciò perché gli Stati Uniti supportano l'istruzione internazionale e accolgono studenti stranieri e visitatori che rispettino, fedelmente, le regole locali e che siano muniti di regolare visto, per entrare nel paese e muoversi sul territorio nazionale.

Che cos’è l’ESTA?

In quest’ottica, grande importanza riveste Il Visa Waiver Program (VWP) che consente alla maggior parte dei cittadini o ai cittadini di paesi partecipanti di recarsi negli Stati Uniti per turismo o affari per soggiorni di 90 giorni o meno senza prima ottenere un visto, qualora tutti i requisiti richiesti sono rispettati. I viaggiatori devono disporre di un sistema elettronico di autorizzazione al viaggio (ESTA) valido, prima di mettersi in volo. Altrimenti, ci si può sempre avvalere di un visto sul passaporto che va richiesto in anticipo. Per avvalersi del VWP, bisogna, dunque, rispettare diverse condizioni per viaggiare nell’ambito del programma. L'ESTA non è richiesto se si proviene via terra dal Canada o dal Messico. Ai viaggiatori (inclusi i bambini) non in possesso di un ESTA può essere negato il check in da parte della compagnia aerea dall'aeroporto di partenza, sebbene sia possibile ottenerlo al momento, ma comunque in nessun caso sarà fornito né dovuto dalla compagnia aerea con la quale si intende effettuare il viaggio. Il Governo degli Stati Uniti raccomanda ai viaggiatori di fare richiesta online: l’autorizzazione viene rilasciata in massimo tre giorni (72 ore) prima di un viaggio verso gli Stati Uniti, anche se questo tempo è estremamente ridotto, in quanto le autorizzazioni sono concesse in meno di sessanta secondi. Se un viaggiatore non risulta idoneo per un viaggio senza visto, dovrà necessariamente fare richiesta di un visto presso un'ambasciata o un consolato degli Stati Uniti: ciò prevede un processo più lungo e che può prevedere anche un colloquio con un agente consolare. Inoltre, all'interno dell'ESTA durante la compilazione si devono dare risposte a domande che permettano di chiarire la propria posizione e le motivazioni che vi spingono ad effettuare un viaggio negli Stattes, ad esempio "Avete precedenti penali?" o "Avete in corso procedimenti penali?", e altre informazioni personali che vengono richieste al fine di valutare se sia possibile dare l’autorizzazione per entrare negli Stati Uniti. Per chi comunque compila l'ESTA per motivi turistici o lavorativi non ci sono problemi grazie a siti web come application esta per ottenere il visto ed esser sicuri di poter viaggiare in tutta tranquillità.

L’autorizzazione al viaggio è obbligatoria dal 2009

Già dall'agosto 2008, i passeggeri potevano registrarsi al programma, ma l'autorizzazione di viaggio è diventata obbligatoria dal 12 gennaio 2009. Dalla data di approvazione, i viaggiatori possono usare l'ESTA concesso per i due anni a venire, ricordando, però, di aggiornare ogni volta online i dati obbligatori richiesti, riguardanti i viaggi successivi. In caso di scadenza del passaporto dell'intestatario prima dei 2 anni di validità dell'ESTA, contemporaneamente decadrà anche l’autorizzazione. In caso di accesso via terra nei due anni successivi alla prima accettazione di un ESTA, bisognerà compilare nuovamente il modulo cartaceo I-94W per accessi via terra.

Il tuo paese è incluso nel programma “viaggio senza visto”?

Prima di tutto, bisogna capire se il proprio paese è incluso nel programma “Viaggio senza visto”. Le nazioni aderenti sono le seguenti: Andorra, Australia, Austria, Belgio, Brunei, Cile, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Ungheria.

Quali sono i motivi del tuo viaggio?

La domanda che ci si deve fare è la seguente: perché si viaggia negli Stati Uniti? Per turismo? Per affari o vi si transita, semplicemente, al fine di raggiungere un altro Paese? Se una delle ragioni è inclusa in queste tre, allora bisogna capire quanto durerà la propria permanenza sul territorio statunitense. Il massimo è di 90 giorni, dopo i quali bisogna mettere in atto nuove procedure, al fine di restare negli U.S.A.

Che tipo di passaporto possiedi?

I passaporti elettronici incorporano un chip contenente dati biometrici del titolare.

Pertanto, bisogna controllare se sulla copertina del proprio passaporto compare il simbolo del chip, per capire se si è in possesso di un documento semplice o elettronico. Cosa molto importante è quella di tenere presente che, a partire dal 2012, i minori non sono più iscritti sul passaporto di uno dei genitori, pertanto avranno bisogno di un documento personale. Se si è in possesso di tutti questi requisiti, allora si rientra nel programma di “viaggia senza visto”: la legislazione vigente richiede che i viaggiatori senza visto richiedano ed ottengano una autorizzazione online chiamata Electronic System for Travel Authorization (ESTA), emessa dal Dipartimento della Homeland Security/Customs and Border Protection (DHS/CBP). Alla luce di tutte queste informazioni, dunque, è bene organizzarsi con un po’ di anticipo, poiché, qualora ci siano delle informazioni mancanti, fondamentali per il viaggio, si ha il tempo di integrarle, in modo da avere un’esperienza di viaggio ottimale e un’ottima accoglienza negli Stati Uniti, che sono molto rigidi per quel che riguarda l’ingresso di cittadini che non hanno cittadinanza americana, alla luce degli attentati terroristici, per i quali l’allerta è sempre alta in Paese.

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