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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sanità, il dottor De Angelis: "Referendum per tornare all'Asl di Arezzo? Inutile perdita di tempo"

Il dottor Michele De Angelis (Azione Arezzo) interviene in merito all'idea del sindaco e vice di lanciare un referendum a favore di una Asl senza Siena e Grosseto

"Vorrei precisare alcuni punti sia per paura di non essermi spiegato bene, che per evitare che Alcuni facciano
ancora finta di non capire. Ritenete che il nocciolo della questione sanitaria attuale, con relativo prospettato referendum, sia “siete favorevoli alla “Aslona” o no”? La risposta è certamente no, non è la questione principale".

Attacca così la nota del dottor Michele De Angelis sul tema della sanità e nello specifico sull'idea del sindaco Ghinelli e della sua vice Tanti su un referedum per chiedere il ritorno alla Asl di Arezzo, senza Siena e Grosseto.

"In precedenti interventi ho più volte detto di come fu male calata dall'alto dal precedente governatore, delle problematiche gestionali e organizzative, della non equa suddivisione di fondi, di rapporti difficili con Estar che l'area vasta ha comportato, ma queste sono cose che possono tranquillamente essere corrette con atti di indirizzo regionali chiari, basta averne la volontà. Adesso come programma per la nostra sanità futura ci dilunghiamo in un referendum che francamente sa di ridicolo e scusatemi di quale significato?

Non vorrei che qualcuno pensasse che la sanità del futuro nella nostra provincia e nella nostra regione sia
quella di far nascere piccoli ducati in cui ognuno pensa, senza alcuna programmazione di rete, di
accaparrarsi quante più risorse possibile. Amici, quel tempo è finito. Leggete in proposito il comunicato del più grosso sindacato medico ANAO uscito ieri. Bussa alla porta una sanità rivolta al territorio, al domicilio, alle case della salute, agli ospedali di comunità, alla telemedicina. Perché nessuno si alza e domanda se per le Case della Salute, in cui sia pure la Toscana è sicuramente meglio strutturata di altri, la Regione ha fatto abbastanza per il loro funzionamento e le Amministrazioni locali hanno vigilato in maniera puntuale e costante sulle risposte ai cittadini. Forse non è arrivato il momento di concentrarci sul ruolo fondamentale ma diverso dei diversi ospedali di prossimità, in cui andrà investito tanto e molto più di prima ma sicuramente in maniera diversa, senza dannosissimi doppioni? Non si avrà paura di parlare di questo vero? Pensate che non sarebbe più utile che Eletti ed Amministratori pensassero meno al loro bacino elettorale e di più al vero interesse dei cittadini anche se ciò non si tramuta in consenso elettorale immediato. Eppure, l'esempio di Draghi sul green-pass è sotto gli occhi di tutti. Ritenete che una consultazione referendaria dal sapore francamente demagogico ridia un ruolo importante, quello che gli compete, al san Donato, che ha bisogno di fondi certamente ma di un posto chiaro nella rete provinciale e Toscana?

Forse sarà anche il caso che i professionisti, tutti Ospedalieri e di Medicina generale me incluso, smettano
di piangersi addosso e si rimbocchino le maniche. Alcuni lodevolmente lo stanno facendo. Il progetto è quello di governare l'appropriatezza della domanda e l'efficacia delle risposte. E' ovvio, e ci mancherebbe, che è corretto cercare di confrontarsi con tutti e a maggior ragione con Amministratori della nostra città e di tutta la provincia, ma senza l'arroganza di chi dica ”io l'avevo detto” quando nulla è stato fatto per indirizzare le scelte nella giusta direzione. Vogliamo citare il sociale così strettamente legato al sanitario. L’Amministrazione comunale si è distinta nel
sostenerlo? E non sta parlando un pericoloso sovversivo di sinistra, ma un liberale che ritiene che tutela del sociale, sanità ed istruzione siano di irrinunciabile competenza del pubblico. Il Pionta, su cui adesso tutti si interessano, non era una priorità della precedente amministrazione? Quali atti di indirizzo sono stati fatti in cinque anni? Siamo al momento di investire e mappare i bisogni di salute alla luce del recovery plan; confrontiamoci su questo per la nostra provincia. No, non credo che l'individuazione di capri espiatori una volta la “Aslona”, un’altra i Direttori generali, un'altra il Padreterno siano un alibi da dare alla Regione, agli Amministratori locali ai cittadini per trovare il nemico di turno.

Diamoci obiettivi e compiti specifici e dopo troveremo il colpevole. Diversamente la Regione si guarderà dal
prendere decisioni e monitorare il suo operato e gli amministratori locali continueranno con le loro richieste insostenibili ma sempre “per il bene dei cittadini”. Ne verrà fuori una mediazione non virtuosa, come dovrebbe essere, ma generatrice di demagogica inefficienza. Spero di avervi chiarito la mia posizione: oggi questo referendum non mi interessa poiché inutile perdita di tempo. Sono contento che qualche amministratore sia svegliato, ma, se queste sono le premesse, torni pure a riposare".

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