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Assegnato a Rondine il premio De Sanctis per i diritti umani

La motivazione mette in risalto "l'originale metodo di risoluzione del conflitto che implica che le persone, riconoscendosi nel reciproco rispetto e dignità, siano capaci di ascoltare e di dialogare"

Martedì 24 ottobre, presso la Corte Suprema di Cassazione, Rondine Cittadella della Pace è stata insignita del premio De Sanctis per i diritti umani alla presenza della Prima Presidente Margherita Cassano, del presidente della Fondazione De Sanctis, Francesco De Sanctis, e del presidente del premio De Sanctis, Gianni Letta.

Il premio per i diritti umani è stato istituito in seguito al decennale del premio per la saggistica, anno in cui la Fondazione De Sanctis ha scelto di ampliare il proprio ambito d'interesse ad altre discipline: la salute sociale, le scienze economiche, l’Europa e, per l’appunto, i diritti umani, in collaborazione con la Corte Suprema di Cassazione. L'obiettivo del premio De Sanctis per i diritti umani è quello di individuare quegli agenti che mirano a garantire i diritti umani, ossia i diritti inalienabili dell'uomo, per tutti i membri di una comunità.

Estratto dalla motivazione

La strada per la costruzione della pace può essere percorsa efficacemente solo se l’idea fondativa che sorregge le affermazioni del diritto internazionale, ovvero il riconoscimento della dignità di ogni persona, diviene patrimonio di ciascun individuo nella sua vita di relazione concreta e nella sua comunità. Per questa ragione la giuria ha considerato l’Associazione Rondine ed il suo originale metodo di risoluzione del conflitto che implica che le persone, riconoscendosi nel reciproco rispetto e dignità, siano perciò capaci di ascoltare e di dialogare, un efficace strumento per perseguire l'obiettivo della tutela effettiva dei diritti umani in ambito internazionale, tanto più meritevole di attenzione e di sostegno nell’attuale contesto in cui la guerra è tornata ad affliggere l'Europa e va alimentata la fiducia nella possibilità di costruire la pace.

La giuria

La giuria è composta da Pietro Curzio (Presidente emerito della Corte Suprema di Cassazione) che ne è il presidente, da Carlo Nordio (Ministro della Giustizia), Giuseppe Valditara (Ministro dell’Istruzione e del Merito), Gennaro Sangiuliano (Ministro della Cultura), Matteo Piantedosi (Ministro dell’Interno), Federica Favi (Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio), Pasquale Terracciano (Ambasciatore), Fabio Pinelli (Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura), Margherita Cassano (Prima presidente della Corte Suprema di Cassazione), Guido Carlino (Presidente della Corte dei Conti), Guido Raimondi (già Presidente Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo), Teo Luzi (Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri), Lamberto Giannini (Prefetto di Roma), Gabriella Palmieri Sandulli (Avvocato Generale dello Stato), Daniele Cabras (Consigliere per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali del Presidente della Repubblica), Gaetano Caputi (Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Stefano Mogini (Segretario generale della Corte Suprema di Cassazione), Corrado Augias (Giornalista), Giovanna Botteri (Giornalista), Alessandra Dal Moro (Magistrato), Stefano Lucchini (Chief Institutional Affairs and External Communication Office di Intesa San Paolo), Angelo Sticchi Damiani (Presidente di Automobile Club d’Italia).

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