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Mcl: "Sempre a fianco dei cittadini, ma preoccupati delle conseguenze sul mondo del lavoro"

Il presidente provinciale Maurizio Pagliai: "Abbiamo mantenuto un contatto costante con i nostri assistiti per non lasciarli in difficoltà. Abbiamo ricevuto moltissime telefonate"

A partire dal 6 marzo il Movimento Cristiano Lavoratori di Arezzo ha chiuso gli uffici al pubblico, ma il personale è sempre rimasto a disposizione per rispondere alle esigenze dei cittadini.  "Abbiamo mantenuto un contatto costante con i nostri assistiti per non lasciarli in difficoltà. Abbiamo ricevuto moltissime telefonate" - spiega il presidente provinciale di Mcl, Maurizio Pagliai.

Oltre ai servizi che il movimento eroga alla cittadinanza come la compilazione della dichiarazione sostitutiva unica, congedi parentali, attestazioni Isee, dimissioni, disoccupazioni e bonus nido, sono state seguite soprattutto le pratiche per i bonus per il Covid19, che in molti hanno richiesto per far fronte al momento di grave difficoltà economica. 

"Abbiamo dovuto cambiare completamente il nostro modo di lavoro. La nostra era una sorta di piazza, dove noi assolvevamo i nostri compiti nella risoluzione dei problemi che le persone hanno con l’Amministrazione e i cittadini sapevano di avere un punto di riferimento dove poter andare a chiedere aiuto. Adesso è tutto ovattato".

A preoccupare è ormai la crisi economica. Se è necessario equilibrare la salvaguardia della salute con la ripartenza del lavoro è vero anche che ci saranno ripercussioni sociali forti per la mancanza di impieghi. Molte categorie di lavoratori non possono ancora riaprire e alcuni negozi sono chiusi ormai da più di due mesi, una tortura, quella della mancanza di liquidità, che oltre a mettere in ginocchio imprese anche solide e attive da anni sul territorio, cancella vite di impegno di sacrificio e di lavoro. La salute al primo posto, ma serve un intervento economico robusto e di lunga durata per consentire a tanti imprenditori piccoli e grandi di non essere costretti a chiudere e dover licenziare i propri dipendenti.

"Non potremo festeggiare il primo maggio come avremmo voluto ma il messaggio del Mcl a chi ci governa, sebbene non dalla piazza, vorrei che giungesse - afferma il presidente Maurizio Pagliai -. Abbiamo sempre più bisogno di competenze culturali e politiche all’altezza della sfida, abbiamo bisogno di politiche che creino lavoro sicuro e dignitoso, e non attraverso decreti legge improvvisati, attraverso bonus, o redditi assistenziali. Appare evidente da questo punto di vista l’importanza di costruire politiche che favoriscano l’investimento, evitando il più possibile le catene burocratiche che lo frenano. Solo così si crea lavoro e sviluppo. Noi come Mcl ci saremo, siamo sempre stati presenti e di aiuto alle fragilità sociali sul territorio – conclude il presidente. I nostri servizi rimarranno sempre aperti e speriamo che questo contribuirà ad alleviare momenti di difficoltà che tante persone potrebbero avere".

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