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Eroi della Chiassa, consegnate alle figlie di Mineo e Rosadi le medaglie al valor militare. Presenti Ghinelli e Virginia Raggi

La storia di Giovan Battista Mineo e Giuseppe Rosadi è stata riscoperta grazie al lavoro di ricerca di Santino Gallorini

Consegnate questa mattina le medaglie al valor militare alle figlie di Giovan Battista Mineo e Giuseppe Rosadi, gli eroi dimenticati della Chiassa. La cerimonia si è svolta a Roma ed è stato il ministro della difesa Elisabetta Trenta a consegnare i riconoscimenti.

Presente per l'occasione il sindaco di Roma Virginia Raggi il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che nei mesi scorsi aveva elogiato il lavoro di studio e di ricerca di Santino Gallorini e comunicato che in Gazzetta ufficiale erano stati pubblicati i decreti per il conferimento delle medaglie di bronzo al valor militare.

La storia e le dichiarazioni su Giovanni Mineo e Giuseppe Rosadi

"Grazie a Gallorini - ha detto anche oggi il sindaco - questa bella storia è venuta a conoscenza non solo degli aretini, ma anche del Presidente della Repubblica che questa mattina tramite il ministro della difesa ha conferito la medaglia al valor militare alla memoria dei due eroi della Chiassa."

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I fatti 

Il 26 giugno 1944, una banda autonoma di partigiani slavi, operante sulle montagne tra Arezzo e Anghiari, aveva fermato un'’automobile e preso prigioniero il colonnello Maximilian von Gablenz, assieme al suo aiutante, un sergente maggiore. Il comando tedesco di Arezzo organizzò un immediato rastrellamento, che portò alla cattura di oltre 500 persone, che furono rinchiuse nella chiesa della Chiassa. Un ultimatum diramato nei paesi della zona concedeva 48 ore di tempo per la restituzione del colonnello, pena la fucilazione degli ostaggi, che intanto, grazie alla liberazione di molte donne e bambini, erano scesi a poco più di 200.

Il comando partigiano italiano, della XXIII brigata garibaldina Pio Borri, avrebbe voluto far liberare il colonnello von Gablenz, ma non lo aveva a sua disposizione. Quando l'ultimatum stava per scadere, si era presentato al comando tedesco un giovane partigiano siciliano, Giovan Battista Mineo, che trattò con i comandanti tedeschi e li convinse a concedere una proroga di 24 ore dell'ultimatum. Esso sarebbe dunque scaduto il 29 giugno 1944, lo stesso giorno in cui i soldati nazifascisti uccidevano oltre 200 persone tra Civitella in Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio. In una piccola chiesa a pochi chilometri di distanza poteva consumarsi un altro analogo dramma.

Mineo partì alla ricerca della banda di slavi. Trovatala, iniziarono le estenuanti trattative. Alla fine, Mineo riuscì a farsi consegnare il colonnello von Gablenz e il suo aiutante. Visto che la strada era lunga e c'era il rischio di arrivare tardi, von Gablenz scrisse un biglietto e Mineo corse verso la Chiassa per consegnarlo ai comandanti tedeschi. Mineo era in vista della Chiassa, quando l'ultimatum stava per scadere e i primi ostaggi venivano portati fuori della chiesa per dare inizio alle fucilazioni.

Mineo si mise a urlare, alcuni soldati gli andarono incontro, lui mostrò il biglietto del colonnello von Gablenz e le fucilazioni furono sospese. Dopo un po’ di tempo arrivò il colonnello con il suo aiutante, accompagnati da un altro partigiano, Giuseppe Rosadi. Von Gablenz ordinò che fossero liberati tutti gli ostaggi. Le campane della chiesa della Chiassa iniziarono a suonare a festa,

Il libro di Gallorini 

La riscoperta di questi due eroi è stata tardiva: c'è voluto innanzitutto il libro Vite in cambio di Santino Gallorini dove viene ricostruita nel dettaglio la drammatica vicenda della Chiassa e vengono evidenziati i meriti di Mineo e di Rosadi. Il 6 novembre 2012 il Consiglio Comunale approvava all'unanimità un atto di indirizzo del consigliere comunale Luigi Scatizzi e sottoscritto da tutti i capigruppo per la concessione di un appropriato riconoscimento al coraggio e al valore dei partigiani Giovan Battista Mineo e Giuseppe Rosadi. In seguito a questa delibera, l'amministrazione comunale stabiliva di intitolare ai due eroi il parco pubblico della Chiassa. Il 28 giugno 2014, grazie all'impegno del Comitato PatriOnorEroi Dimenticati, si tenne alla Chiassa una cerimonia alla quale partecipò il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, assieme ad altre autorità civili e militari nonché rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Fu scoperta una lapide dedicata a Mineo e a Rosadi nella piazza della chiesa. Anche l'area verde pubblica del paese è diventata parco Giovan Battista Mineo e a questo nome si aggiungerà presto quello di Rosadi.“
 

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