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"Mi hanno rubato la borsa, che odissea per bloccare la carta delle Poste"

Una borsa rubata e, oltre al danno, la beffa di un assurdo stallo per riuscire a bloccare la propria carta alle Poste. E' la disavventura che una giovane donna, residente ad Arezzo, ha passato nei giorni scorsi. Prima il furto della borsa in...

Una borsa rubata e, oltre al danno, la beffa di un assurdo stallo per riuscire a bloccare la propria carta alle Poste. E' la disavventura che una giovane donna, residente ad Arezzo, ha passato nei giorni scorsi.

Prima il furto della borsa in centro, la rabbia per la perdita di 200 euro in contanti, tablet Asus e cellulare iPhone, poi la rassegnazione per un'inevitabile trafila: blocco della sim dello smartphone, blocco di quella del tablet, denuncia del furto dai carabinieri, blocco della carta Poste. E quest'ultima operazione è risultata particolarmente complicata.

Il furto è accaduto di domenica, non c'erano uffici postali aperti. Così la donna si è rivolta al numero verde di Poste italiane: la carta, una Postepay Click collegata ad un conto corrente, le è stata precauzionalmente bloccata, ma l'operatore le ha consigliato di rivolgersi quanto prima a un qualsiasi sportello con la denuncia fatta dai carabinieri per rendere effettiva la richiesta telefonica.

Il giorno seguente, con una copia della denuncia in mano, la donna si è recata alle Poste centrali di Arezzo. Il primo intoppo si è verificato all'eliminacode. "Per un'operazione riguardante la carta, ha pensato la sfortunata protagonista, bisognerà prendere il tagliando apposito". Ma, davanti al totem, le è stato chiesto di inserire la carta, quella che le era stata rubata. Ha deciso di prendere un altro biglietto, scegliendo tra gli altri a disposizione, dopo essersi consultata con una dipendente delle Poste.

Biglietto in mano, 40 minuti più tardi, è arrivato il momento del proprio turno ed ecco un nuovo sconforto: la giovane si è vista rimproverare dall'addetta allo sportello per non aver preso il biglietto giusto. La ragazza ha provato a spiegare le proprie ragioni, dicendo che non esisteva un biglietto "giusto" per la denuncia di una carta rubata e che era stata così consigliata da un'altra dipendente dell'ufficio, ma la zelante addetta l'ha costretta a prendere un ulteriore tagliando e a fare altri quaranta minuti di fila.

Finalmente è arrivato il nuovo turno, la donna si è rivolta allo sportello (non quello precedente) e la nuova addetta le ha spiegato che l'operazione di blocco non si poteva fare ad Arezzo. La carta, essendo collegata ad un conto aperto in provincia di Grosseto (terra d'origine della giovane), avrebbe dovuto essere stoppata là dove era stata consegnata. In soldoni, un'ora e venti di attesa inutile e viaggio in Maremma in vista. La giovane ha chiesto spiegazioni all'altra addetta: perché le era stata fatta fare un'inutile fila se l'operazione non era possibile? La prima addetta le ha spiegato che non sapeva dell'impossibilità del blocco.

La giovane allora ha perso la pazienza, è uscita ed ha richiamato il numero verde, lamentandosi: "Perché non mi avete detto subito di recarmi allo sportello dove ho aperto il conto?". Ma l'operatore delle Poste, al telefono, le ha assicurato che, anche ad Arezzo, avrebbero dovuto prenderle la denuncia e bloccare definitivamente la carta. Confusa e spazientita, la ragazza ha chiamato così le Poste centrali di Arezzo e, alla fine, le è stato assicurato che la denuncia sarebbe stata presa. "C'è stato un fraintendimento", si sono scusati. Nella speranza che il nuovo viaggio non sia, di nuovo, a vuoto.

@MattiaCialini

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