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Maltempo, lavori in tutto il parco nazionale Foreste casentinesi per ripristinare la rete sentieristica

Il Parco nazionale, per affrontare la difficile situazione in alcuni tratti dei 736 chilometri di sentieri,  ha avviato, anche grazie al supporto del Reparto Carabinieri Parco, una straordinaria campagna di monitoraggio dell’intera rete. Il piano...

Il Parco nazionale, per affrontare la difficile situazione in alcuni tratti dei 736 chilometri di sentieri, ha avviato, anche grazie al supporto del Reparto Carabinieri Parco, una straordinaria campagna di monitoraggio dell’intera rete. Il piano di manutenzione conseguente si avvale del personale del Club Alpino Italiano, delle squadre del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio e di alcune ditte forestali.

Nell'area del Tramazzo sta operando il CAI di Faenza con la collaborazione di un gruppo di volontari di Tredozio. La situazione, originariamente molto difficile per numerosi alberi caduti, sta tornando alla normalità.

Nel comprensorio dell'Acquacheta (San Benedetto in Alpe) sta intervenendo il CAI di Faenza insieme ad una cooperativa forestale incaricata dal Parco. I lavori, già iniziati, sono concentrati a riaprire il sentiero 409 attualmente chiuso con specifica ordinanza del sindaco. Per ciò che concerne la sentieristica che rientra nel comune di Premilcuore sono operativi il CAI Forlì, con un gruppo di volontari di Premilcuore, e l’Unione dei Comuni della Montagna Forlivese. I lavori residui e più difficoltosi saranno affrontati da una cooperativa forestale, già incaricata dal Parco. Nei comuni della Valdisieve (San Godenzo – Londa), sta operando il CAI di Pontassieve. I lavori residui, che richiedono strumentazione e competenze specifiche, saranno affrontati da una cooperativa forestale, già incaricata dal Parco.

In Alto Casentino (alto Bacino dell’Arno, valle dell’Oia) ha operato il CAI di Stia. Dopo i primi lavori di manutenzione effettuati, ad eccezione di qualche albero caduto di grosse dimensioni, non si rilevano particolari criticità. Le criticità residue saranno affrontate da una cooperativa forestale, già incaricata dal Parco.

Nel distretto la Verna - Vallesanta sta operando il CAI di Arezzo con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino.

All'interno delle riserve naturali biogenetiche (Camaldoli, Campigna, Lama, Badia Prataglia), soprattutto in alcune aree (Acuti, Lama, Scalandrini, Cima del Termine, Crocina, Forconali) e in qualche sentiero intorno a Campigna, la situazione, per numerosi alberi di grosse dimensioni caduti, è ancora difficile. Il sentiero degli Scalandrini è chiuso così come interdetto è il collegamento tra La Lama e la Diga di Ridracoli). La situazione si sta normalizzando grazie all’intervento in amministrazione diretta di due squadre di operai del Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio. Le priorità di intervento sono per il momento incentrate sulla riapertura delle piste forestali di accesso alle zone maggiormente colpite (Lama, Acuti).

Nella zona di San Paolo in Alpe, Ridracoli stanno operando il CAI Ravenna e quello di Cesena. La situazione, originariamente contrassegnata da criticità piuttosto marcate, sta tornando alla normalità.

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