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Ettore Scola nel 2014 protagonista a Pieve Santo Stefano: "Qui custodito un grande patrimonio"

Aveva ricevuto il Premio Pieve Saverio Tutino durante la 30esima edizione della rassegna. Fu in quell'occasione che Ettore Scola, il compianto regista scomparso la scorsa notte all'età di 84 anni, ricordò l'importanza del Museo dedicato alla...

Aveva ricevuto il Premio Pieve Saverio Tutino durante la 30esima edizione della rassegna. Fu in quell'occasione che Ettore Scola, il compianto regista scomparso la scorsa notte all'età di 84 anni, ricordò l'importanza del Museo dedicato alla conservazione del patrimonio diaristico italiano.

"Settemila storie. Settemila racconti - esordì il cineasta - Sono un patrimonio infinito di ricordi, memorie, di storie, di storia italiana. Da una parte c’è questa emozione, questa soddisfazione, ma dall’altra il rammarico che non ci siano musei come questo in ogni città e in ogni paese d’Italia. Pensate quanti milioni di diari, milioni di storie vanno perdute perché non sappiamo che esistono, o perché non sono state mai scritte o, ancora peggio, perché sono andate perdute. Quindi il merito di Tutino è inestimabile. Abbiamo avuto questa fortuna: possiamo consegnare ai nostri bambini, ai nostri piccoli, un patrimonio che altrimenti non avrebbero conosciuto".

Di seguito riportiamo la motivazione che spinse gli organizzatori della rassegna a conferire il premio Tutino a Scola.

"Va ad Ettore Scola il Premio Città del diario 2014, il riconoscimento che l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano riserva ogni anno a esponenti del mondo della cultura che, nella loro carriera, si siano distinti per il contributo offerto alla conservazione della memoria collettiva. In una data storica come quella che segna il trentennale dalla sua fondazione, l’Archivio dei diari ha scelto di rendere omaggio a uno straordinario interprete dell’Italia contemporanea, a un artista che ha raccontato attraverso immagini indimenticabili oltre 60 anni di storia collettiva. Nell’opera di questo grande maestro del cinema internazionale possiamo specchiarci e riconoscerci in pellicole indimenticabili quali C’eravamo tanto amati, o Brutti, sporchi e cattivi, o Una giornata particolare, solo per citare alcuni capolavori risalenti agli anni Settanta del Novecento. Di inquadratura in inquadratura possiamo rintracciare passaggi storici cruciali, contesti sociali caratterizzanti, vizi e virtù tipiche dell’identità collettiva e individuale degli italiani. Ognuno di noi può ritrovarsi nelle vicende e nei tratti umani dei personaggi protagonisti delle trame filmiche, nei volti degli attori che Scola ha portato sul grande schermo e reso celebri, da Vittorio Gassmann a Nino Manfredi, da Marcello Mastroianni a Sophia Loren e Stefania Sandrelli".

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