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Trenta ponti da demolire sui torrenti di Arezzo per rischio idrogeologico

È la conseguenza dell'alluvione del luglio 2019 in cui morì Pergentino Tanganelli e del successivo procedimento penale. I periti della Procura hanno mappato le criticità sui torrenti. Adesso il Genio Civile ha iniziato le demolizioni a partire da quello di Rigutino

L'alluvione del 27 luglio 2019 è ancora nelle menti degli aretini. Finì in un canale di scolo e lì trovò la morte il 72enne di Olmo Pergentino Tanganelli. Mentre il capo della protezione civile Angelo Borelli nominò il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi come commissario per gli interventi urgenti, la Procura di Arezzo aprì un'inchiesta e diede incarico a due consulenti tecnici di mappare il territorio. Nella relazione deposita dagli ingegneri Boeri e Nigro sono stati individuati gli attraversamenti e i tombini esistenti sui Torrenti Valtina, Vingone, Sellina e Fossatone, Rio di Rigutino e Rio Grosso dividendoli per il grado criticità: elevata, media, bassa. Una trentina di questi, con criticità elevata, dovranno essere demoliti in tempi brevi.

Il ponte pedonale di Rigutino e il suo abbattimento per motivi legati al rischio idrogeologico è già salito alla ribalta della cronaca e in queste ore la cittadinanza ha di nuovo richiesto a gran voce una soluzione per evitare che anziani, bambini, disabili debbano attraversare due volte la strada principale invece che avere una passerella pedonale. Nel consiglio comunale di ieri se ne è occupato anche il consigliere comunale Pd Andrea Gallorini che ha chiesto se l’amministrazione comunale si sia “attivata per risolvere il problema generatosi per gli abitanti della frazione a seguito della demolizione del passaggio, che insisteva su proprietà privata ma che era utilizzato dalla popolazione per gli spostamenti, che collegava via della Stazione e la zona di Nocetella. Necessita rispristinare le condizioni di sicurezza alla mobilità interna al paese, venuta a mancare visto che adesso occorre attraversare in più punti la strada regionale 71, nota per il suo intenso traffico veicolare, l’alta pericolosità e i frequenti incidenti”.

Ponte Pedonale Rigutino già abbattuto

La più ampia classificazione dei ponti da abbattere di cui si sta occupando il Genio Civile, in tutto una trentina, è stata invece affrontata dal collega Dem Giovanni Donati che ha posto l'interrogazione all'attenzione del sindaco Ghinelli, assente per impegni istituzionali in America, dell'assessore ai lavori pubblici Alessandro Casi e a quello per le opere strategiche Marco Sacchetti. Donati si è detto preoccupato delle conseguenze se tutti quei passaggi fossero davvero abbattuti: “Ci sono cittadini che rischiano di venire penalizzati nei loro spostamenti  - ha detto il consigliere del Pd - per cui riteniamo necessario che venga chiesto un incontro al Genio Civile per un aggiornamento del programma di demolizione, che venga dato incarico per un nuovo studio idraulico sui torrenti individuati e che siano interrotte le opere di demolizione fino a che non saranno disponibili le sue conclusioni”. Ma andiamo con ordine.

La mappatura dei consulenti della Procura

Gli ingegneri che hanno lavorato per la Procura hanno segnalato sul torrente Valtina 2 tombini con criticità elevata,1 ponte con criticità media, 3 ponti criticità bassa e 1 ponte già demolito; sul Vingone sono stati individuati 7 ponti con criticità elevata, 2 ponti con criticità media, 4 ponti criticità bassa; sul Sellina-Fossatone sono stati individuati 15 ponti con criticità elevata, 3 ponti con criticità media, 2 ponti criticità bassa; sul Rio Grosso sono stati individuati 3 ponti con criticità elevata, 6 ponti criticità bassa; sul Rio di Rigutino 4 ponti con criticità elevata, 1 ponte pedonale già demolito. Si tratta di ponti che in molti casi sono esistenti da tantissimi anni, non si ritrovano i costruttori e nemmeno le eventuali autorizzazioni.

La perizia depositata a gennaio di un anno fa ha prodotto un'immediata informativa firmata dall'allora procuratore Roberto Rossi, indirizzata al presidente della Regione Toscana, al sindaco di Arezzo, al responsabile regionale della Difesa del Suolo e a quello del Genio Civile. Rossi avvertiva dunque che numerosi ponticelli sui torrenti individuati erano ritenuti inadeguati dal punto di vista idraulico e che potevano comportare un aggravamento nel regolare deflusso delle acque.

L'azione del Genio Civile

Il Genio Civile di Arezzo in ottemperanza a quanto richiesto dalla Procura ha iniziato le procedure che porteranno alla demolizione di circa 30 ponti, molti dei quali si trovano sulle strade vicinali, creando, in certi casi, grandi problematiche: "anche se presenti strade alternative per raggiungere le proprie abitazioni o terreni, queste strade non sono adeguate per il transito di mezzi di soccorso. Il primo caso è stato quello del ponte pedonale di proprietà privata a Rigutino che è stato demolito. Ma molti altri sono nel mirino: tra i ponti classificati con criticità elevata - scrive ancora Giovanni Donati - c’è anche il ponte in Via Andrea della Robbia sul torrente Vingone che si trova a circa 70 metri dal sottopasso della SS Due Mari: la demolizione e la sua ricostruzione adeguandolo alle normative determinerebbe problemi in entrata e uscita dal sottopasso; altro ponte indicato con criticità elevata si trova in loc. Cà dei Frati e riguarda l’attraversamento ferroviario della linea Arezzo-Sinalunga: la sua demolizione creerebbe gravi problemi per i tanti cittadini che utilizzano il treno per raggiungere la città."

Alcuni ponti da demolire a criticità elevata

Le richieste all'amministrazione

L'interrogazione, firmata da Donati e da Alessandro Caneschi, mira a trovare una soluzione prima che i ponti vengano demoliti. "Chiediamo al sindaco e all'assessore che venga chiesto un incontro all’ufficio tecnico del Genio Civile per un aggiornamento sulla programmazione della demolizione dei ponti; che venga dato un incarico per un nuovo studio idraulico dei torrenti indicati nell’ordinanza della Procura alla luce degli interventi realizzati; che venga chiesto al Genio Civile l’interruzione delle demolizioni dei ponti in attesa delle risultanze del nuovo studio idraulico di cui sopra; di richiedere alla Regione Toscana una collaborazione per evitare la demolizione dei ponti attraverso nuovi interventi per un’ulteriore riduzione del rischio idraulico; che in caso di demolizione di un ponte, vengano realizzati prima gli adeguamenti delle strade in modo da garantire il transito a ogni mezzo e infine se il Comune di Arezzo sta progettando il rifacimento dei ponti che verranno demoliti."

A dire il vero Donati non ha concluso la lettura della sua interrogazione per un battibecco nato con il presidente del consiglio comunale Luca Stella. Donati richiama il presidente sul fatto che i banchi della giunta erano quasi vuoti. Assente il sindaco, ma anche Sacchetti. Tra gli interrogati presente l'assessore Casi.

consiglio comunale, interrogazione Donati-2

La risposta dell'assessore Casi

"In effetti è in corso un procedimento importante per il territorio che riguarda 50 ponti di cui un numero limitato sono di proprietà comunale. Stiamo cercando di portare avanti un lavoro condiviso con il Genio Civile. Credo che occorra partire dalla constatazione degli interventi fatti dalla Regione Toscana per mitigare il rischio idraulico e capire se a seguito di questi bisogna procedere con le demolizioni. Attualmente ne abbiamo due programmate, la passerella di Rigutino e una sulla strada vicinale di Ca de Frati. Incontro continuamente i cittadini per capire le loro esigenze e certamente abbiamo la volontà di individuare percorsi alternativi che mitighino i disagi. Per la nuova passerella a Rigutino siamo in una fase progettuale e nonostante sia su una proprietà privata non ci siamo tirati indietro”.

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