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Straordinari alle stelle e dirigenti super pagati. La denuncia degli infermieri Nursind: "Insostenibile"

"Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il direttore generale  è a lui che ci rivolgiamo per cercare di porre rimedio: è necessario invertire la rotta quanto prima. Siamo alla paralisi"

Meno soldi in busta paga, straordinari che fioccano, scarso personale e spuntano anche posizioni organizzative con compensi da capogiro. 
La denuncia è quella presentata da Claudio Cullurà, responsabile area Asl Toscana sud est per il Nursind sindacato autonomo delle professioni infermieristiche. 

E' proprio il rappresentante dei lavoratori a puntare il dito contro l'atteggiamento tenuto dall'azienda sanitaria locale che, proprio nelle settimane passate, ha reso note le difficoltà nel poter pagare i saldi di produttività ai propri dipendenti. 

Non è la prima volta che ciò accade - spiega Cullurà - Riteniamo questo atteggiamento non rispettoso nei confronti di chi si adopera quotidianamente per garantire servizi di qualità, nonostante la persistente incertezza sui numeri degli organici. Sul fronte di questi, l'impegno economico importante sostenuto da questa azienda per sopperire alle fisiologiche carenze estive, con l'inserimento di personale interinale, fa emergere quanto il comparto sia ancora sotto organico.

Sono ancora troppi i turn over da coprire, sia per quanto riguarda il personale infermieristico che gli operatori socio sanitari. Adesso, con la graduatoria per l’assunzione di infermieri a tempo indeterminato di fatto esaurita e quella a tempo determinato che fa fatica a scorrere, l’unica strada rimasta da percorrere è rappresentata dagli interinali. 

Se fosse stata fatta adeguata programmazione quando le graduatorie erano ancora aperte adesso avremmo avuto maggiori certezze. A conferma di ciò la spesa per pagare gli straordinari è in netto aumento: da un milione di euro del 2017 al 1.525.000 del 2018, cifra prevista anche per il 2019.

Come se non bastasse, a causa della contrazione dei fondi contrattuali, le fasce retributive sono ferme ai livelli di prima della fusione delle vecchie Asl. Eppure nel mentre si istituiscono ulteriori figure di posizioni organizzative, le cui indennità di funzione (pari a quasi 2 milioni di euro) incidono sensibilmente sugli stessi fondi.

Nelle settimane scorse abbiamo incontrato il direttore generale  è a lui che ci rivolgiamo per cercare di porre rimedio: è necessario invertire la rotta quanto prima. Siamo alla paralisi.

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