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Comitato Sagre in rivolta: "Quante bugie e differenze, si diano regole a tutte le manifestazioni"

Lettera sfogo del comitato sagre di Arezzo presieduto da Flavio Sisi. Ad oltre un anno dall'entrata in vigore del regolamento, per il quale tanto si discusse sulla possibilità di somministrare la pizza margherita durante le feste paesane, gli...

Lettera sfogo del comitato sagre di Arezzo presieduto da Flavio Sisi. Ad oltre un anno dall'entrata in vigore del regolamento, per il quale tanto si discusse sulla possibilità di somministrare la pizza margherita durante le feste paesane, gli animi sono agitati.

"La commissione sagre ha fallito - scrive Sisi - e abbiamo fatto la figura dei provincialotti, perché l'amministrazione non ha avuto la volontà di regolamentare tutte le manifestazioni, ma solo le nostre sagre."

Dal Comitato è arrivata così la proposta di modificare il senso e l'ambito della commissione nata ad hoc per farla diventare la commissione per la somministrazione non professionale, includendo quindi la vita dei quartieri della Giostra e tutte le altre manifestazioni.

"Abbiamo atteso più di un mese la risposta, ma non è arrivata - scrive Sisi - ci avevano detto che il problema era la trasparenza nei bilanci, oppure la realizzazione di compleanni e battesini, ma li invito a denunciare se hanno riscontrato anomalie, altrimenti adesso chiediamo che ci vengano fatte le scuse ufficiali, per le tante bugie che ci hanno raccontato."

Ecco il testo della lettera:

Nel febbraio 2015, alla presentazione del nuovo regolamento delle sagre e feste paesane, l'amministrazione comunale ci promise appoggio, sostegno e anche aiuti economici per sopperire alle perdite che le nuove restrizioni avrebbe portato. Quella stessa sera ci fu garantito che dopo di noi avrebbero regolamentato anche le altre manifestazioni, la vita dei quartieri e tutto quello che riguarda la somministrazione non professionale. Ci avevano detto perfino "è la legge regionale che ce lo chiede". Salvo poi aver scoperto amaramente, che non era vero niente, parole al vento che ci hanno confermato quanto sospettavamo: che tutto questo era solo una scelta politica dell'amministrazione Ghinelli dettata da logiche di potere facilmente interpretabili.

Tirando le somme, cosa siamo stati capaci di fare in questi 18 mesi? A passare da provinciali agli occhi della cittadinanza che ci ha visto discutere solo di pizza margherita.

In questo senso ammettiamolo il tavolo della commissione sagre, ha fallito. Avevamo l'occasione di dimostrare all'Italia di sapere fare le cose per bene e invece è mancato il coraggio di andare fino in fondo e rendere giustizia a tutti.

Alla fine di maggio abbiamo incontrato il Sindaco Ghinelli e l'Assessore Comanducci ai quali abbiamo proposto alcune nostre idee. Sia chiaro, niente di vantaggioso verso di noi, anche se riteniamo vergognoso quello che ci è stato fatto, ma quantomeno abbiamo chiesto che al tavolo passino al vaglio tutte le manifestazioni simili alle nostre.

Una trasformazione da "commissione sagre" a "tavolo della somministrazione non professionale" perché è avvilente dover rispettare giorni, menù e regole rigidissime e poi, scorrendo tra le delibere di giunta, scoprire che ci sono associazioni (culturali o musicali) che beneficiano rispettivamente di piena libertà, di poter usufruire dell'allacciamento gratuito alla corrente elettrica pubblica e di una durata dei loro eventi di 13 giorni consecutivi.

All'incontro in Comune, a noi è stato detto che il “casus belli” del problema sagre erano i bilanci poco chiari, eppure continuano a non saper fare altro che stringere la morsa su piatti e pentole. Perché non si è avuto il coraggio di regolamentare un intero settore? Forse per tenere alle redini noi e lasciare ad altre associazioni la possibilità di organizzare eventi liberamente, senza alcun disturbo, anzi addirittura agevolandole.

Se poi c'è chi cerca ancora di puntare il dito su battesimi, matrimoni ed eventi collaterali, è bene ricordare che non è la commissione sagre il tavolo di confronto giusto. Basti pensare che da quest'anno il comune di Arezzo ha ufficialmente formalizzato il coordinamento dei centri di aggregazione sociale, organismo che raggruppa e norma le attività annuali delle associazioni che hanno in uso locali pubblici, che operano sempre nel rispetto delle leggi.

Se qualcuno ha rilevato degli illeciti che lo denunci apertamente alle autorità competenti una volta per tutte e non li usi annualmente come provocazione giornalistica, camminando sul filo della disinformazione, o peggio in quello della diffamazione, per di più generalizzando o fingendo di capire solo ciò che preferisce.

Precisiamo quindi che abbiamo formulato al Sindaco Ghinelli e all'assessore al Commercio Comanducci la precisa richiesta di uniformare alle nostre regole (quelle delle sagre e feste paesane) l'intero settore della ristorazione non professionale. Avendo atteso oltre un mese e non avendo ricevuto risposta alcuna, riteniamo doveroso a questo punto chiedere le scuse ufficiali da parte dell'amministrazione comunale per tutte le bugie raccontate finora e aver disatteso le aspettative delle 16 associazioni di periferia che rappresento.

Sisi Flavio, Presidente Comitato Feste e Sagre Paesane Comune di Arezzo

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