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Catona, sui terreni edificabili una pericolosità idraulica molto elevata: "Così è impossibile costruire"

A poche ore dalla pubblicazione della descrizione dell'unica area a sviluppo residenziale di Arezzo emergono ulteriori dettagli che porrebbero degli ostacoli difficili da superare

Relazioni dei tecnici, indagini dei privati proprietari dei terreni, analisi da parte di chi sarebbe interessato a comprare le aree edificabili per costruire. Tutte confermerebbero quando sollevato a poche ore dalla pubblicazione dell'approfondimento di Arezzo Notizie sull'unica area di sviluppo residenziale del comune di Arezzo e cioè quella della Catona che è a sua volta suddivisa in tre aree. La zona è praticamente tutta coperta da un vincolo di pericolosità idraulica "molto elevata" corrispondente al livello più alto, il 4. Questo si evince anche dalla mappa interattiva del piano strutturale che si può leggere direttamente dal sito dell'amministrazione. Uno strumento di facile consultazione anche per chi non è un professionista dell'urbanistica. 

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La grande macchia blu scura che si allunga su tutta l'area interessata dal piano di sviluppo residenziale ha un significato ben preciso come si evince dalla descrizione: è interessata da allagamenti per eventi con tempi di ritorno inferiori o uguali a 30 anni, area a pericolosità idraulica molto elevata L4. Una classificazione questa che arriva dal genio civile, emanazione della Regione Toscana che si occupa della difesa del suolo.

"Prima le opere idrauliche, poi si potrà iniziare a costruire, ma senza un intervento della pubblica amministrazione tutto sembra bloccato." Questo quanto riferito da un professionista che sta seguendo alcuni progetti della zona e che ha interpellato gli uffici preposti per un chiarimento. Il genio civile avrebbe chiarito la portata del vincolo. Anche perché le opere idrauliche necessarie quando si parla di un livello 4 di pericolosità diventano importanti e quindi anche impattanti dal punto di vista economico. Da chiarire se nella zona, ci sia una fognatura dove poter convogliare le acque piovane, oppure se il Comune abbia l'idea di costruirla con un impegno di spesa che sicuramente supererebbe il milione di euro di costo di realizzazione, senza pensare poi alla necessità di numerosi espropri lungo il tratto.

Serve poi costruire con rialzo obbligatorio di 30 centimetri rispetto al piano campagna, ma rispettando il criterio di non danneggiamento del vicino, quindi con ulteriori opere di smaltimento delle acque alluvionali che dovrebbero avere come sfogo una fognatura. Ma quale? I proprietari dei terreni che con il nuovo piano strutturale e il relativo piano operativo sono stati trasformati da agricoli a edificabili devono fare i conti con questa attuale situazione di stallo. Le previsioni dell'amministrazione parlavano della possibilità di costruire 650 unità immobiliari, ma al momento questo sembra un miraggio. 

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