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Botti di Capodanno. Ad Arezzo resta il divieto, Prefettura: "Ordinanze sì ma giuridicamente corrette"

La comunicazione è arrivata direttamente dalla Prefettura di Arezzo che, in queste ore, ha chiesto a tutte le amministrazione della provincia di sospendere le ordinanze anti botti. La disposizione fa seguito alla decisione del Tar del Lazio di...

La comunicazione è arrivata direttamente dalla Prefettura di Arezzo che, in queste ore, ha chiesto a tutte le amministrazione della provincia di sospendere le ordinanze anti botti.
La disposizione fa seguito alla decisione del Tar del Lazio di sospendere l'ordinanza anti-botti del sindaco di Roma Virginia Raggi sostenendo che "l'ordinanza con la quale il sindaco di Roma, Virginia Raggi, vietava i 'botti' di Capodanno è un provvedimento non sorretto da un'idonea istruttoria né da una sufficiente motivazione".

Cortona è stato il primo Comune della provincia a comunicare le disposizioni previste dalla Prefettura e, attraverso una nota stampa del sindaco sottolinea: "Aldilà dell’ordinanza, dichiara il Sindaco Basanieri, faccio appello a tutti i miei concittadini ed ai turisti che arriveranno a Cortona affinchè le indicazioni già contenute nell’ordinanza possano essere rispettate. A questo punto è una questione di buonsenso e civilità. Sono certa che tutti possano riporre la massima attenzione sullo sparo e l’utilizzo dei giochi nei luoghi pubblici. Questo al fine di evitare rischi ed eventi lesivi a persone, impedendo il normale svolgimento degli spettacoli, e al fine di attenuare l’impatto negativo che lo scoppio dei giochi pirici ha sulla salute degli animali domestici. Sono convinta che i nostri concittadini rispetteranno appieno le regole, sia per i loro bene che per il bene comune".

Per quanto riguarda il Comune di Arezzo invece, la situazione sarebbe differente e i divieti rimarrebbero in vigore così comune comunicato questa mattina durante la conferenza stampa sui divieti e sulla sicurezza legati ai festeggiamenti di fine anno.
"Il Comune di Arezzo - spiega il vice comandante della polizia municipale Aldo Poponcini - ha emesso un'ordinanza che rafforza il regolamento di polizia urbana già esistente. In uno degli articoli di tale normativa viene espressamente previsto il divieto di utilizzare botti in occasione di feste ed eventi pubblici. L'amministrazione, nella persona del sindaco, non ha fatto altro che rafforzare questo concetto ed estenderlo anche alla festa di Capodanno".

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“La notte di San Silvestro è possibile divertirsi anche senza l’uso dei botti che possono arrecare disagi alle persone, causare traumi agli animali o provocare danni economici al patrimonio pubblico e privato. Per queste ragioni con do nel buon senso di tutti al ne di tutelare la sicurezza ed il ben- essere dell’intera comunità”.

Con queste parole il Sindaco di Terranuova, Sergio Chienni, interviene sulla questione relativa all’uso dei botti la notte del 31 dicembre.

“Dopo le indicazioni della Prefettura di Arezzo che sottolineano la non conformità alle norme delle ordinanze (ex art. 54 d.lvo 267/2000) con cui i Sindaci dispongono il divieto di accensione di fuochi d’arti cio in occasione dei festeggiamenti di ne anno, l’amministrazione comunale ha deciso di non emettere tale provvedimento in quanto a forte rischio illegittimità. Tuttavia – aggiunge il primo citta- dino – ricordiamo che l’utilizzo di fuochi d’arti cio è regolamentato anche da speci che normative tra le quali l’articolo 703 del Codice Penale. Chiediamo dunque a tutta la cittadinanza un rigoroso rispetto delle norme giuridiche e civiche indis- pensabili alla tutela di tutti, dell’ambiente, degli animali e della convivenza civile in un momento di festa”.


L'intervento da parte della Prefettura di Arezzo

Di seguito la nota stampa diffusa dalla Prefettura di Arezzo.

La Prefettura di Arezzo precisa che con circolare in data 22 dicembre 2016 ha richiamato, in via preventiva, l’attenzione dei Sindaci sui presupposti giuridici per l’adozione di ordinanze ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000) invitandoli, al contempo, ad un’attenta valutazione in punto di fatto e di diritto dei presupposti per l’emissione dei provvedimenti in questione, ovvero ad individuare gli strumenti che l’Ordinamento giuridico offre loro in qualità di rappresentanti delle comunità locali.


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