Arezzo apre una porta sui Cammini di Francesco. Ecco l'accesso nord alla Fortezza medicea
Il progetto è stato realizzato con fondi del ministero dei beni culturali. L'assessore: "Adesso Arezzo è inserita pure nell'itinerario turistico interregionale dei Cammini francescani"
Il nuovo varco si trova di fianco all’ingresso principale della fortezza medicea. Dopo aver percorso il viale che dal Prato arriva al bastione, sulla sinistra, ecco che è stata ripristinata quell’antica apertura che una volta rendeva accessibile il centro di Arezzo anche da chi vi giungeva dal Casentino. E così, come annunciato dall’amministrazione comunale nei mesi passati, la fortificazione è tornata a essere accessibile da più punti. “Non solo - spiega l’assessore Alessandro Casi - adesso è possibile anche girarvi attorno percorrendo i vari vialetti ammirando la struttura anche dall’esterno”.
L’intervento in fase di ultimazione è costato circa 270mila euro, fondi provenienti dalle casse del Ministero dei Beni culturali. Come detto, l’opera di maggior rilievo del progetto è stata quella che ha portato gli operai al ripristino dell'apertura. “Abbiamo scoperto - aggiunge Casi - che in quell’esatto punto si trovava già una porta. Abbiamo trovato i vecchi cardini che, ovviamente, sono stati recuperati proprio per l’occasione. Adesso, con questo intervento, è stato reso possibile il collegamento del centro storico cittadino con il tratto aretino della Via Romea e dei Cammini di Francesco. Entrambi i percorsi dagli archi (acquedotto vasariano) costeggiano il cimitero salendo fino al bastione della Diacciaia”. Nei mesi passati sono stati effettuati gli interventi necessari alla ripulitura del selciato che è stato pavimentato e reso fruibile. Prossimamente verrà installata anche l’apposita segnaletica con indicazione specifiche riguardanti proprio i cammini.
Con la realizzazione di questo progetto, Arezzo si inserisce nel più ampio itinerario turistico interregionale dei Cammini francescani, una proposta che prevede una stretta e sinergica collaborazione tra i livelli istituzionali territoriali interessati ovvero i comuni attraversati da “I Cammini”, la Regione Toscana, il Ministero dei Beni culturali e le altre regioni coinvolte.
