Aggressione di Frassineto, Dindalini (Tiemme): "Chiediamo un tavolo sulla sicurezza"

Il caso della sicurezza sui bus Tiemme continua a tenere banco. Dopo che una giovane autista è stata aggredita da una passeggera nei pressi di Frassineto a strattoni e sputi soltanto perché, come prassi vuole, si è rifiutata di farla scendere una volta superata la fermata, l'azienda ha acquisito le registrazioni dell'accaduto. Il video farà da corredo alla denuncia dell'autista. E sull'argomento interviene anche il neo presidente Massimiliano Dindalini.

Abbiamo scritto ai prefetti delle zone che copriamo: Arezzo, Siena, Grosseto e Livorno. La Tiemme ha chiesto l'attivazione del tavolo di sicurezza già da qualche giorno. Detto questo, il tema della sicurezza deve affrontarlo lo Stato. Noi faremo tutto quello che è possibile mettere in atto sul fronte della deterrenza e della prevenzione. Ogni autista ha un telefonino. Abbiamo anche un sistema Avm (automatic-vehicle monitor) di tracciamento di ogni corsa, ma in centrale non c'è sempre una persona che controlla. Attraverso una applicazione, però, si potrebbe collegare il sistema con le forze dell'ordine, così da garantire un tempestivo intervento in caso di segnalazione. E' una possibilità, ma deve esser fatto un protocollo con le prefetture.

E sulla questione sicurezza sono intervenuti polemicamente i militanti aretini di CasaPound, che questa mattina hanno affisso in una pensilina di Arezzo uno striscione “Tiemme: Dindalini e prefetto assenti, più sicurezza per i dipendenti”, poi rimosso.

Sullo striscione - chiude Dindalini - dico che non si capisce perché qualcuno chiami in causa il presidente della società di trasporti pubblici che ha il protocollo più avanzato in tema di sicurezza. Respingo l'accusa ma non voglio fare alcun tipo di polemica.