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Acqua salatissima, la Toscana si conferma regina del caro bollette. Arezzo 9^ città d'Italia

Presentato il rapporto Ircaf: l’indagine ha riguardato 111 città italiane di cui 109 capoluoghi di provincia

Che le bollette idriche in Toscana siano più alte che altrove non è una novità. Oggi il centro studi dell'Ircaf (Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione) ha fornito i dettagli del divario. E Arezzo si piazza, come gli altri capoluoghi di provincia toscani, in vetta alla classifica delle città italiane in cui l'acqua è più salata. 

Il quadro nazionale

Secondo il rapporto Ircaf dal titolo "Report tariffe, qualità e investimenti nel servizio idrico" presentato ieri a Mantova, ogni famiglia italiana paga in media circa 379 euro all'anno per l’acqua corrente nella propria abitazione. La stima è stata fatta considerando un nucleo tipo composto da tre componenti residenti e un consumo standard di 150 metri cubi di acqua nell'arco di dodici mesi. L’indagine ha riguardato 111 città italiane di cui 109 capoluoghi di provincia.

Toscana in testa

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Come si può notare dalla tabella soprastante riportata da Helpconsumatori.it con i dati elaborati da Ircaf, c'è un divario enorme tra la Toscana, prima per tariffe tra le 20 regioni italiane, e il Molise, fanalino di coda. Nella nostra regione la spesa media per la famiglia tipo in un anno è di oltre 552 euro, mentre in Molise si ferma a 191, tre volte di meno: la differenza è di ben 361 euro. Dal 2017 a oggi la Toscana ha visto un aumento medio delle tariffe del 24,52%, ma già sei anni fa, nella regione, il costo dell'acqua era il più alto d'Italia.

I motivi del divario

"Le ragioni che incidono sulle diversità tariffarie sono diverse - spiega il centro studi, come riporta Helpconsumatori -.  Fra queste ci sono lo stato di avanzamento dell’affidamento del servizio ai gestori; gli investimenti realizzati, la disponibilità di un finanziamento esterno; l’efficienza delle gestioni, le politiche tariffarie, la concentrazione degli utenti serviti, la quantità di acqua distribuita, i costi di energia elettrica e di potabilizzazione; i livelli garantiti di qualità contrattuale, le perdite di rete, la qualità dell’acqua fornita, il grado di copertura del servizio di depurazione e fognatura, l’assetto idrogeologico; le differenti fonti di approvvigionamento a disposizione, la morfologia del territorio; la distanza tra fonti di approvvigionamento e reti di distribuzione".

Arezzo tra le città con il conto più alto d'Italia

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Tra le 111 città prese in esame dall'Ircaf, Arezzo è la nona per tariffa media più alta, come si evince dalla tabella soprastante. In testa c'è Frosinone con 666 euro, poi Enna con 663, quindi Pisa con 622. Seguono Grosseto, Siena, Massa, Carrara, Livorno. Arezzo è a quota 550 euro, in linea con la media regionale ma che supera di oltre 170 euro la media nazionale. Le città dove invece l’acqua risulta più economica sono Imperia (170 euro), Como (207) e Milano (214).

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