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Accoglienza richiedenti asilo. Sette Comuni pronti a proseguire l'esperienza dello Sprar

Dalla Provincia la volontà di attivarsi "per dare ai comuni partner, la possibilità se lo desiderano di proseguire il progetto"

I comuni che sono interessati potranno proseguire con l'esperienza delle Sprar.
Ad annunciarlo è la Provincia di Arezzo che, dal 1° gennaio 2020, uscirà ufficialmente da sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati come ente capofila.
Una scelta già annunciata da tempo e giustificata dalla presidente Silvia Chiassai Martini con la volontà di ottimizzare le risorse a disposizione dell'ente.
 

"Il sistema Sprar richiede strutture e personale che al momento la Provincia di Arezzo non possiede - afferma la presidente Silvia Chiassai Martini - il personale in dotazione,  fortemente sotto organico  a seguito dello svuotamento causato dalla sciagurata riforma Delrio, è focalizzato sulle funzioni fondamentali che necessitano di risposte urgenti. Sapremo prossimamente se e quale comune della Provincia  proseguirà il progetto Sprar diventando capofila".

Di oggi la notizia riguardante la volontà di attivarsi "per dare ai comuni partner, la possibilità se lo desiderano di proseguire il progetto". 

La Provincia, entro i termini prescritti dal ministero dell’Interno, ha dato avvio a tutte le procedure necessarie per l'eventuale prosecuzione di tale progetto per il triennio 2020/2022, da parte di quei comuni che sono interessati a portare avanti l’iniziativa dello Spar.

Una volontà espressa da parte dei comuni di Bibbiena, Bucine, Pratovecchio Stia, Sansepolcro, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini e dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino.

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