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Lunedì, 29 Aprile 2024
IL CASO / Cortona

Cagnolini uccisi, trovati mamma e proprietario grazie al test del dna. "Consegnati a una seconda persona"

Vanno avanti le indagini sulla vicenda che ha commosso la comunità cortonese. Gli inquirenti dovranno chiarire se i cagnolini sono stati affidati a una persona per essere uccisi

Un esame del dna sui cuccioli trovati senza vita ne cortonese ha permesso di risalire alla loro mamma e, quindi, al proprietario della cucciolata: si stringe il cerchio intorno a chi ha ucciso i cagnolini ritrovati lo scorso 12 settembre vicino a un cassonetto. A picchiarli a morte, però, non sarebbe stato il loro proprietario, bensì una seconda persona che l'uomo avrebbe indicato alla polizia municipale. I contorni della vicenda non sono ancora chiari, questa seconda persona non sarebbe ancora stata individuata, ma la procura di Arezzo ha aperto un fascicolo per maltrattamenti di animali e le indagini per far luce su tutti i punti oscuri stanno andando avanti. 

L'episodio emerse alcune settimane fa in seguito alla denuncia social dei volontari del canile di Ossaia che su Facebook hanno condiviso la foto della cucciolata scrivendo: "Questi cuccioli sono stati trovati dentro a un cassonetto, a pochi chilometri dal canile, da una signora scioccata come e più di noi. Uno solo è sopravvissuto, anche se crediamo che non ce la farà neppure lui. Non riusciamo nemmeno a commentare, solo lacrime".

Il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, prese subito posizione condannando il gesto e chiedendo che venissero svolti accertamenti per risalire al colpevole. In queste settimane la polizia municipale è riuscita a identificare la mamma dei cagnolini. Come? Con un test del dna. Gli agenti, infatti, hanno portato i campioni raccolti in un istituto di Mantova che li ha analizzati. Una spesa per i contribuenti di qualche centinaio di euro, che però ha dato i suoi frutti: perché i vigili sono riusciti a risalire alla mamma dei cuccioli e poi a rintracciare il loro proprietario. È così emerso che la cucciolata sarebbe nata nella zona boschiva di Montanare e che sarebbe stata affidata a una seconda persona. Per farli adottare? Per liberarsene definitivamente? Sono domande queste alle quali dovrà dare una risposta l'autorità giudiziaria con le sue indagini. 

Il sindaco Meoni intanto non allenta la presa: "Chiedo che venga fatta piena luce su questa brutta vicenda, ringrazio la Polizia municipale per aver portato avanti le indagini e confido nella magistratura. L’Amministrazione comunale ha fatto tutto quello che era di sua competenza per fare chiarezza, compresi gli accertamenti tecnici necessari alle verifiche del caso. Ringrazio anche l’Arma dei carabinieri e auspico che tutte le energie messe in campo portino alla definizione delle responsabilità affinché fatti del genere non si ripetano".

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