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Banca Etruria e le nuove assoluzioni. Ursini: "Boschi ha pagato per il proprio nome". Fanfani: "Basta processi inutili"

La soddisfazione dei difensori: "Gli amministratori hanno seguito le prescrizioni di Banca d'Italia"

"Abbiamo sempre creduto nell'attività della magistratura, penso che questo sia l'ultimo proscioglimento di chi ha subito per tanti anni delle accuse per le quali è stato dichiarato non colpevole". Così l'avvocato Gildo Ursini, difensore di Pier Luigi Boschi commenta la sentenza di assoluzione con formula piena nel procedimento sulle "consulenze d'oro", uno dei filoni del caso Banca Etruria.

"Il padre della Boschi - ha proseguito Ursini - ha pagato in termini di sofferenza. Il fatto di portare quel nome penso abbia avuto delle conseguenze. Fortunatamente tutto si è concluso con l'assoluzione". 

Con Boschi altri 13 imputati ovvero Nataloni, Claudia Bugno,Luigi Nannipieri, Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro (ex vice direttore generale), Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti, Claudio Salini sono stati assolti dal giudice Ada Grignani dall'accusa di bancarotta semplice. La corte ha dunque accolto la tesi delle difese, ovvero che "non ci furono operazioni imprudenti, piuttosto un'azione doverosa rispetto a quanto chiesto da Banca d'Italia".

Le richieste del pm: "Un anno per Boschi e Nataloni"

Gli avvocati difensori al termine dell'udienza, durante la quale ha pronunciato la sua replica il legale di parte civile, hanno espresso la loro soddisfazione. 

"È emersa una verità scontata - ha affermato Luca Fanfani, avvocato di Cuccaro -, ossia che nel momento in cui Banca d'Italia nel dicembre 2013impose a Banca Etruria di trovare altro istituto con cui fondersi, la obbligò, ad accollarsi ingenti spese per advisor legali finanziari e industriali, esattamente le spese contestate dalla Procura. Una conclusione ovvia per un processo largamente inutile. Auspico che le novità previste dalla delega Cartabia, a partire dalla possibilità di celebrare solo processi solo a condizione che vi sia una 'ragionevole previsione di condanna' contribuiscano ad evitare in futuro processi come questo".

A puntare il dito anche nei confronti delle disposizioni date da Banca d'Italia anche la legale di Claudio Salini, Giovanna Corrias Lucente : "Giustizia è stata fatta, del resto gli amministratori di Banca Etruria avevano seguito indicazioni precettive della Banca d’Italia che aveva monitorato il processo di aggregazione, considerato come unica soluzione alla crisi dell’istituto".

"L’attività difensiva svolta nell’interesse del dottor Cabiati - ha commentato il legale Jean Paul Castagno - ha dimostrato in maniera capillare la razionalità economico-finanziaria dell’incarico di consulenza esterna conferito, e ne ha fatto emergere con evidenza il vantaggio per Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. Questa sentenza non cancella il rammarico per un procedimento penale nei confronti di un professionista che, per tutta la sua carriera, ha svolto il proprio ruolo con la massima diligenza e professionalità, ma sancisce con formula piena l’insussistenza di tutte le accuse mosse".

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