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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Sostituzione della valvola aortica in anestesia locale per un 88enne: il primo caso in Toscana

Si tratta del primo intervento di questo tipo in ospedali, privi di cardiochirurgia, dell’intera Toscana ed uno dei primi sul territorio nazionale

Un paziente aretino di 88 anni con problemi alla valvola aortica ha subito un intervento all'avanguardia, per via percutanea, il primo di questo tipo in Toscana, ed uno dei primi in tutto il territorio nazionale, ad essere stato effettuato in una struttura ospedaliera non dotata di cardiochirurgia. 

L'operazione - eseguita ad Arezzo - è stata portata avanti da un'equipe guidata dal dottor Matteo Reccia della cardiologia interventistica di Arezzo come primo operatore e nell'ambito di uno studio clinico multicentrico Italiano (studio Tracs) coordinato dall’Università di Ferrara e per la Toscana dalla cardiologia interventistica del Policlinico Le Scotte di Siena.

“Questo intervento prevede il posizionamento di una protesi valvolare cardiaca attraverso le arterie della gamba del paziente e viene fatto in anestesia locale, evitando l’intervento cardiochirurgico convenzionale che richiede invece la anestesia totale con apertura del torace mediante sternotomia (taglio dello sterno) e circolazione extracoroporea – spiega Reccia - la valvola artificiale viene introdotta attraverso la arteria femorale a livello della coscia, viene spinta lungo la aorta e posizionata a livello della valvola aortica del paziente dove viene poi “aperta” al posto della valvola malata”.

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“Questa tipologia di intervento - prosegue Reccia - rappresenta una importante opzione terapeutica, soprattutto per i pazienti più anziani o con altre patologie non cardiache che rendono troppo alto il rischio di un intervento cardiochirurgico convenzionale. Ovviamente, i pazienti candidabili a questo tipo di intervento devono avere delle caratteristiche ben precise e l’arruolamento allo studio prevede l’esecuzione di specifici esami preparatori, quali la angiotac con mezzo di contrasto, ed ogni caso va discusso collegialmente con un team che comprende i colleghi emodinamisti e cardiochirurghi del Policlinico Le Scotte di Siena”.

“La nostra emodinamica è all’avanguardia in tutte le metodiche oggi disponibili – spiega il dottor Francesco Liistro, direttore Uosd Cardiologia Interventistica dell’ospedale di Arezzo - e la possibilità di eseguire queste nuove procedure va ad ampliare ulteriormente le opzioni diagnostiche e terapeutiche offerte ai pazienti, che comprendono, oltre all’angioplastica coronarica, la rivascolarizzazione degli arti inferiori, la valvuloplastica aortica, l’imaging coronarico e la diagnostica coronarica invasiva. La nostra equipe è in continuo aggiornamento per offrire cure ed interventi sempre più personalizzati ai pazienti, aretini e non, che si rivolgono alla nostra struttura”.

“La partecipazione allo studio Tracs – spiega il dottor Leonardo Bolognese, direttore del dipartimento CardioToracoNeuroVascolare della Usl sud est - rappresenta una grande opportunità per la cardiologia aretina, permettendo di offrire ai nostri pazienti una ulteriore opportunità terapeutica senza spostarsi nei centri con cardiochirurgia dove spesso vi sono lunghe liste di attesa per accedere a questo tipo di trattamento. Vorrei ringraziare il dottor Massimo Fineschi, responsabile della Cardiologia Interventistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Siena, che ha contribuito alla formazione di Reccia in questo tipo di procedure ed ha permesso al nostro ospedale di partecipare a questa sperimentazione, ma anche e soprattutto il paziente di 88 anni che ha dato la sua disponibilità a partecipare allo studio ed è stato sottoposto a questo tipo di intervento. Il paziente non ha avuto alcun tipo di complicanza e sarà dimesso nell’arco di 48-72 ore dall’intervento, al contrario dei numerosi giorni di degenza necessari dopo un intervento cardiochirurgico convenzionale. Il nostro gruppo è all’avanguardia nel trattamento delle patologie cardiache e si arricchisce continuamente di nuove expertise e di nuovi professionisti che mantengono su livelli di eccellenza la assistenza al paziente con patologie cardiovascolari”.

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