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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Come donare il sangue: tutto quello che serve sapere

Una guida completa a requisiti, modalità di donazione e centri trasfusionali

Donare il sangue è un semplice gesto di generosità. Bastano pochi minuti del nostro tempo per fare del bene e regalare ciò che di più prezioso abbiamo. Per donare il sangue ci sono due principali strade: recarsi in uno dei servizi trasfusionali (elencati qui sotto) o nei punti di raccolta ospedalieri sparsi in tutta Italia, oppure in una delle unità di raccolta allestite da un’associazione di volontari, tra cui AVIS e Fratres. 

A causa dell'emergenza coronavirus  è al momento richiesta la prenotazione telefonica o via email. Si raccomanda di recarsi presso i centri trasfusionali solo dopo aver prenotato l'appuntamento. I recapiti dei centri raccolta sangue sono disponibili nell'elenco pubblicato in questa pagina.

La donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri con documento di identità valido (alcune strutture potrebbero richiedere anche una tessera sanitaria).

I requisiti fisici

  • un’età compresa tra i 18 e i 65 anni (in alcuni casi è possibile donare fino a 70, previo il consenso del medico selezionatore)
  • un peso corporeo minimo di 50 chilogrammi
  • buono stato di salute

Il questionario e il colloquio

L'aspirante donatore dovrà compilare un questionario che servirà al medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione. A seguito della compilazione del questionario ci sarà il colloquio conoscitivo con il medico per approfondire alcune delle risposte fornite nel questionario. Il medico dovrà verificare che vi siano le condizioni necessarie per la donazione.

La pressione arteriosa sistolica dovrà essere inferiore o uguale a 180 mmHg, quella diastolica inferiore o uguale a 100 mmHg. La frequenza cardiaca deve essere regolare, compresa tra 50 e 100 battiti/minuto. I livelli di emoglobina uguali o superiori a 13,5 g/dL nell’uomo e uguali o superiori a 12,5 g/dL nella donna.

In caso di malattie presenti o passate, è necessario avvertire sempre il medico selezionatore delle eventuali malattie presenti o passate e specificare, in caso, se e quali farmaci si assumono regolarmente come terapia. A seconda delle patologie (presenti, passate o croniche) esistono infatti dei protocolli che prevedono la possibilità di donare, ma anche l’eventuale esclusione permanente o la sospensione temporanea dalla donazione.

Se, dopo il colloquio preliminare, il medico ritiene che le condizioni di salute del donatore non sono in quel momento ottimali, il candidato potrà tornare in un altro momento o dovrà astenersi dalla donazione. Ai donatori esclusi vengono sempre fornite tutte le motivazioni che hanno portato al rinvio o all’esclusione.

Le analisi

Dopo il colloquio con il medico, all’aspirante donatore vengono prelevati dei campioni di sangue per effettuare dei test che servono a garantire che il sangue raccolto sia sicuro e adatto per una futura trasfusione. Nello specifico il sangue del donatore viene sottoposto a:

  • test HIVepatite Bepatite C e sifilide
  • emocromo completo, determinazione del gruppo sanguigno e del livello di emoglobina nel sangue
  • misurazione della pressione arteriosa

Se dalle analisi risultano idonee, a seconda delle politiche adottate dalla struttura, il donatore procederà con una donazione immediata oppure sarà convocato in un secondo momento dal servizio trasfusionale o dall’unità di raccolta (donazione differita).

La donazione di sangue intero

Al momento della donazione l'aspirante donatore sarà indirizzato verso la scelta del tipo di donazione più adatta alle sue caratteristiche.
La procedura più comune è la donazione di sangue intero, che dura circa 15 minuti. Si può donare sangue intero ogni 3 mesi per i maschi e le donne non in età fertile, due volte l’anno per le donne in età fertile.

Una volta raccolta una sacca, pari a 450 ml, il sangue viene scomposto nelle sue tre componenti principali – globuli rossi, plasma, piastrine – che poi verranno utilizzate separatamente.

La donazione di plasma

L’alternativa più frequente è la donazione di plasma, che si ottiene tramite un processo chiamato "plasmaferesi". La donazione di plasma dura circa 50 minuti e si può ottenere grazie a un separatore cellulare collegato alla cannula (l’ago che viene inserito in vena). Tale separatore separa il plasma dalle altre cellule del sangue, che vengono reinfuse nel circolo sanguigno. 

Nella plasmaferesi vengono prelevati circa 600-700 ml di plasma e il tempo di donazione dipende dal flusso di sangue del singolo individuo: tanto più è veloce tanto meno dura la donazione. Il plasma donato si ricostituisce in poco tempo ed è possibile donare ogni 14 giorni. La donazione di plasma, oltre che per le trasfusioni, serve anche alla produzione di medicinali plasmaderivati, come ad esempio l’albumina.

La donazione di piastrine

Un’alternativa meno frequente è la cosiddetta piastrinoaferesi cioè la donazione delle sole piastrine, che dura circa un’ora e mezza. Il procedimento è simile a quello della plasmaferesi: un’apparecchiatura separa la parte corpuscolata dal plasma ed estrae da questa le piastrine che vengono raccolte in un’apposita sacca. Il plasma, i globuli rossi e i globuli bianchi vengono reinfusi al donatore.

È possibile effettuare fino a 6 piastrinoaferesi l’anno. La donazione di piastrine serve a creare, tra le altre cose, dei composti, noti come gel piastrinici, che vengono utilizzati principalmente per accelerare i processi di cicatrizzazione.

Le donazioni multiple

I separatori cellulari consentono di effettuare anche le cosiddette donazioni multiple, ovvero donare più elementi del sangue contemporaneamente:

  • donazione di plasma e globuli rossi (eritroplasmaferesi)
  • donazione di globuli rossi e piastrine (eritropiastrinoaferesi)
  • donazione di piastrine raccolta in due sacche, una donazione di plasma e piastrine (plasma piastrinoaferesi).

Dopo la donazione: il ristoro e il riposo

Dopo la donazione il donatore dovrà osservare un periodo di riposo di qualche minuto sulla poltrona o sul lettino da prelievo e successivamente riceverà un ristoro, funzionale a riequilibrare l’idratazione e compensare la perdita di liquidi.

Il donatore di sangue, lavoratore dipendente, ha diritto ad ottenere un permesso di lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa (art.8, legge 219/2005). Dopo la donazione il personale del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta rilasceranno al donatore un attestato di avvenuta donazione che poi dovrà essere consegnato al datore di lavoro.

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