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Il cantiere abbandonato / Saione / Via Fabio Filzi

Caserma di via Filzi, piove dentro e cresce l'erba nel pavimento. Spiragli dall'incontro con la banca

L'assessore Sacchetti spiega che potrebbe essere mantenuto il contratto di leasing in costruendo ma con una nuova impresa costruttrice

Degrado che aumenta invece che diminuire, difficoltà di parcheggio e vecchie conoscenze che sono tornate ad "abitare" quello che è da lunghi mesi un cantiere fermo, immobile. Gli abitanti di via Filzi lo subiscono più di chiunque altro per le condizioni sempre più precarie della struttura, che nel progetto della giunta Ghinelli dovrebbe diventare la nuova caserma dei vigili urbani. Nell'ex asilo acquistato dal precedente proprietario, la Diocesi, adesso ci piove dentro, l'acqua entra da alcuni buchi nel solaio tanto che anche da fuori si distingue bene un manto erboso che sta crescendo nel pavimento del piano superiore.

Un video diffuso nei social nei giorni scorsi inquadra la zona, le transenne che non sono ben fissate e che spesso vengono spostate da chi vuole entrare nella struttura per usarla come rifugio abusivo o per il consumo di droghe. L'ingombro del cantiere abbandonato ha tolto ai residenti anche i parcheggi lungo via Filzi. Lo scenario è desolante.

Un possibile spiraglio dall'incontro del Comune con la banca

La recente storia di questo cantiere racconta di un meccanismo di leasing in costruendo scelto dall'amministrazione comunale per realizzare la nuova caserma della polizia municipale nel quartiere di Saione, un percorso che doveva essere il più lineare, ma che si è reso il più complicato. Gli ingranaggi si sono bloccati perché l'impresa costruttrice, parte del raggruppamento temporaneo, non è riuscita a portare avanti i lavori, i pagamenti degli stralci di avanzamento non ci sono potuti essere e alla fine, dopo un'analisi approfondita anche da parte dei legali del Comune, il contratto è stato risolto. L'immobile è rimasto in carico e nella proprietà della banca e proprio da essa potrebbe arrivare la novità che sbloccherebbe questo grosso impasse.

"La prossima settimana gli uffici incontreranno l'istituto di credito che è in sostanza adesso il proprietario dell'immobile (la banca infatti era la parte garante dell'impianto economico-finanziario del progetto all'interno del r.t.i.). Così come ci ha anticipato nei giorni scorsi - spiega l'assessore alle opere strategiche Marco Sacchetti - potrebbe proporre un nuovo soggetto esecutore al posto di quello con il quale abbiamo interrotto il rapporto contrattuale. Il soggetto inadempiente che è già stato estromesso dal progetto, può essere infatti sostituito, senza cambiare il project financing questa strada garantirebbe il traguardo dell'opera entro fine legislatura, di non sciogliere del tutto il contratto originario ed evitare di pensare all'ipotesi più remota, più difficile ed estrema, cioè quella dell'acquisizione diretta dell'immobile da parte del Comune che dovrebbe passare anche da una perizia sul suo attuale valore. Entro fine mese abbiamo come obiettivo quello di capire se è possibile ripartire con il nuovo soggetto costruttore."

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