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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sanità, Chiassai: "I conti in rosso sono una responsabilità della Regione"

"Avevo annunciato questa allarmante condizione diversi mesi fa insieme al personale sanitario e ai sindacati provinciali nella più completa indifferenza del presidente Giani"

"Mai una risposta concreta dalla Regione, solo una continua ricerca di alibi e da un anno improvvise accuse al Governo per un bilancio in rosso della sanità toscana, iniziato più di un decennio fa con il “Buco di Massa" mai ripianato". Così Silvia Chiassai Martini, sindaco di Montevarchi, commenta i conti della sanità della Regione Toscana. 

"Avevo annunciato questa allarmante condizione diversi mesi fa insieme al personale sanitario e ai sindacati provinciali nella più completa indifferenza del presidente Giani che non si è neanche degnato di rispondere o dare rassicurazioni alle questioni preoccupanti che come amministratore insieme ai lavoratori gli avevamo posto.

Ora la responsabilità la scaricano sul Tar del Lazio che ha deciso di rimandare alla Corte Costituzionale il caso del rimborso alle Regioni del payback sui dispositivi medici, “tassa” decisa dal Governo Renzi, allora leader del Pd che tutti coloro che oggi si stracciano le vesti riconoscevano come loro capo partito, con orgoglio e convinzione. Adesso, hanno l’incredibile arroganza di chiedere al primo governo di centrodestra dopo un decennio, di farsi carico di questi ingenti costi voluti dal Pd stesso ed è proprio l’attuale governo che con senso di responsabilità, a marzo 2023, ha stanziato oltre 1 miliardo di euro per limitare questo impatto".

"Il dato drammatico - prosegue Chiassai - è una Regione costretta ad aggrapparsi al salvagente del payback, ottenuto per la prima volta con questo governo, per evitare il commissariamento. Sì perché i conti non tornano da tempo, già nel 2019 pesava ancora sulla casse regionali lo “scandalo” del buco della Asl di Massa, con un bilancio in rosso di 200 milioni, a seguito del quale, il presidente Rossi  ricevette la diffida dell’allora Governo Conte, fino a toccare i 500 milioni di buco del 2022 arrivando al rischio commissariamento".
Dubbi del primo cittadino anche sulla richiesta della Regione di incrementare la percentuale di Pil da destinare alla Sanità: "La Regione per risolvere decenni di mal governo della sanità adesso cerca di dare responsabilità a chi governa da un anno, e addirittura il Pd arriva all’imbarazzante proposta di destinare all’improvviso il 7,5% del Pil alla sanità, percentuale mai toccata da nessun esecutivo in Italia neppure durante l’emergenza sanitaria tirando in ballo il paragone con la Germania che ne destina oltre il 10%. Non  è accettabile sentire un’opposizione che fa proposte da bar, perché in questi 10 anni che il Pd è stato al Governo non hanno investito questa cifra e diventa solo adesso una priorità indiscutibile e naturalmente fattibile. Il solito puerile tentativo di nascondere un fallimento e gettare fumo negli occhi al cittadino che invece è ben vigile sulla grave situazione".

Chiassai critica inoltre il fatto che "sui servizi che la Regione dovrebbe garantire gratuitamente e che sembra addirittura essere a rischio per i conti in rosso, un autorevole esponente del Pd abbia citato le parrucche per pazienti oncologiche, come esempio di sanità più pubblica d’Italia, quando in realtà è un servizio che viene rimborsato solo per 300 euro, che non bastano a coprire l’intero costo, che può toccare anche 1500 euro. Ancora una volta, si specula su ciò che non si conosce ed è evidente quanto siano lontani dalla vita reale dei malati".

"La verità è un’altra, a sette anni dalla riforma delle Mega Asl che doveva rappresentare la svolta storica, è sempre più evidente la crisi del nostro sistema sanitario regionale, con lunghe liste di attesa, abbandono dei professionisti, carenza di personale, depotenziamento degli ospedali, aumento dei costi. Che la sanità in Toscana non funzioni più da anni è sotto gli occhi di professionisti e cittadini, che denunciano disperati un cambio di passo che non arriva mai. Un aumento dei costi e un peggioramento costante dei servizi, come nel caso del nostro Ospedale della Gruccia dove la classificazione di 1 livello è rimasta un’etichetta elettorale perché siamo ancora in attesa di risorse, personale e servizi adeguati.

E’ chiaro che l’uscita più facile al deficit sia continuare a dare la colpa ad altri, ora al Tar del Lazio che ha congelato le risorse del payback, oltre a pretendere da questo Governo che improvvisamente sani i mancati investimenti dei loro Governi. Sulla sanità, l’inadeguatezza della nostra Regione è ormai evidente e nessuno vuole assumersi la responsabilità di questa incapacità gestionale. Si smetta di cercare alibi e si cominci a rimettere i servizi, i professionisti e gli ospedali come priorità di intervento ripensando completamente un sistema in cui il cittadino torni ad essere al centro dell’interesse senza il rischio di contemplare nuove tasse, dopo aver istituito anche il ticket più alto d’Italia, e nonostante anche questo nuovo aggravio sui cittadini  il buco di bilancio è ormai diventato una voragine".

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