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VIDEO | Una panchina rossa per Sara, Brunetta e le vittime di violenza. L'installazione alla Vasari

Contestualmente al progetto della panchina rossa, gli incontri con le forze dell'ordine, i ragazzi parteciperanno a un concorso, interno all'istituto, che li porterà a creare cartelloni con messaggi di rifiuto della violenza

"Stop alla violenza". Una frase limpida, chiarissima, che nella sua semplicità racchiude una forza enorme. C'è proprio questo messaggio alla base del percorso che ha coinvolto tutte le classi della scuola media "Giorgio Vasari" di Arezzo portandole ad approfondire tematiche volte a rafforzare una cultura che dica no a ogni forma di violenza. "E così - raccontano i ragazzi - oggi abbiamo preso pennelli e vernice e abbiamo pitturato di rosso questa panchina. Simboleggia il posto vuoto lasciato da ogni donna vittima di violenza. Chi passa davanti alla nostra scuola la nota subito e capisce cosa vogliamo comunicare. Dobbiamo impegnarci ancora di più e dire basta alla violenza contro le donne ma, più in generale, stoppare ogni forma di crudeltà e ferocia".

Recentemente Arezzo è finita sotto i riflettori della cronaca nazionale a causa del doppio femminicidio consumatosi all'interno di un appartamento di via Varchi. Sara Ruschi e la madre Brunetta Ridolfi sono state uccise da Jawad Hicham ex compagno e genero delle due donne. Allargando poi lo sguardo sul panorama nazionale, sono stati molteplici i casi che hanno raccontato di donne morte per mano di coloro che si dicevano pronti ad amarle e proteggerle. Tra queste c'è la storia straziante di Giulia Cecchettin la cui vita è stata spezzata dall'ex fidanzato. "Abbiamo parlato anche di questo durante gli incontri degli scorsi giorni - spiegano ancora i ragazzi dell'istituto Vasari - abbiamo incontrato il personale della polizia municipale di Arezzo e con loro abbiamo affrontato molti aspetti legati alla violenza sulle donne. Per tutti noi è stato importante apprendere nozioni più approfondite sul tema e farci meglio un'idea di come è possibile trovare supporto tra le forze dell'ordine e istituzioni preposte all'ascolto e all'aiuto. Nessuno è solo".

Contestualmente al progetto della panchina rossa, gli incontri con le forze dell'ordine, i ragazzi parteciperanno a un concorso, interno all'istituto, che li porterà a creare cartelloni con messaggi di rifiuto della violenza. "Verranno affissi nella scuola - raccontano i prof che coordinano il progetto - e il più efficace verrà premiato. Ciascuno deve fare la propria parte per stroncare questo odioso fenomeno. E la scuola in questo ha un ruolo fondamentale".

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