Classe 2000, l'emozione del debutto ormai alle spalle, Niccolò Paffetti è il più giovane dei giostratori del Saracino e si accinge a tornare in piazza per la seconda volta. Porta Crucifera gli ha confermato fiducia e quando si veste il rossoverde per andare contro il buratto, l'obiettivo è uno solo: vincere. Non c'è giovane età, inesperienza o pronostico sfavorevole che tengano ed è per questo che la pressione, tecnica e psicologica, è una abituale compagna di strada.

"Io dico che correre per Colcitrone è il massimo, è bello come questo quartiere ti fa vivere la Giostra - ha spiegato ieri prima di colpire il 4 nella simulazione. Per quanto mi riguarda la tranquillità è la stessa di sempre, abbiamo lavorato bene, dobbiamo dare il massimo per noi e per chi ci sta vicino. A giugno ho rotto il ghiaccio, entrare in piazza con tutta quella gente e in quell'atmosfera è un'emozione che adesso fa parte del passato. Abbiamo capito, tutti insieme, gli errori commessi l'ultima volta e cercheremo di migliorare. Secondo me non c'è un quartiere favorito, anzi dico che gli altri dovranno stare attenti perché noi siamo veramente affamati e daremo l'anima. Correre per quarti per molti è un vantaggio, secondo me invece ormai cambia poco. Certo, se qualcuno prima di noi dovesse commettere degli errori, allora avremmo la possibilità di approfittarne. Per vincere comunque non ci manca niente. La lancia dedicata all'Arezzo? Ancora non l'ho vista, spero di guardarla bene domenica".