Ingresso alle 15.48, dimissioni alle 4.04. Una giornata al pronto soccorso
Per problemi sanitari, sono ricorso alle prestazioni del nostro pronto soccorso, Ospedale San Donato. Con questo documento vorrei dare atto dell’abnegazione del personale e formulare alcune semplici proposte di miglioramento.
Sono stato registrato alle ore 15,48 per forti dolori ad un arto, priorità 4. Mi hanno invitato ad aspettare in una sala già molto affollata, mi sono preparato ad una lunga attesa, nel frattempo un continuo arrivo di ambulanze con patologie gravi e priorità urgenti. All'incirca verso le 17,30 ho chiesto all'accettazione la mia posizione nella priorità 4, ero l'ottavo e pensavo di uscire prima delle 20. Sbagliavo, il flusso di arrivi gravi allungava la mia attesa. Ho pensato di farmi dimettere e tornare il giorno dopo, ma non volevo affrontare una nuova nottata dolorosa e insonne. Con la speranza che in due o tre ore potessero sistemarmi, ho pazientemente aspettato.
Prima di passare alle prossime ore che hanno causato la mia lunghissima attesa, vorrei far presente che dopo la registrazione in entrata, devi aspettare il tuo turno in una sala di attesa destinata a soli pazienti: è abbastanza scomoda però ci sono due grandi schermi che probabilmente dovrebbero informare l'andamento del pronto soccorso. Solo che sono spenti. Non avere informazioni è motivo per chiedere continuamente il come e il perché il nostro turno non viene servito.
Questo genera attriti, il personale risponde bene ma basta che un paziente (che vede e sente solo il suo male), voglia sapere quante persone ci sono prima di lui, quanto tempo dovrà aspettare, che diventa motivo di nervosismo; il continuo arrivo di nuovi pazienti, la necessità di tenere liberi corridoi e accessi agli ambulatori sono benzina per sbraitare.
Ieri è successo anche questo, bufera tra chi continuava a sbraitare e il personale che con pacatezza rispondeva sino ad arrivare all’intervento della forza pubblica. Sono intervenuti i carabinieri, c’era una persona seduta a terra: un signore si è tolto l'ago per la flebo dal braccio, causandosi una ferita con fuoriuscita di sangue e poi si è arbitrariamente dimesso. Con senso di responsabilità è stato richiamato e gli hanno sistemato la ferita, già precedentemente tamponata con cerotti.
Dopo di che le cose si sono normalizzate, ma il tempo perso non era più recuperabile. Dopo mezzanotte ho chiesto di nuovo la mia posizione, da ottavo ero diventato quarto. Le cose si sono calmate e tutto è tornato normale, hanno smaltito i pazienti dai più gravi a noi quattro rimasti ultimi. Ho fatto molto tardi, penso anche perché mi hanno fatto i raggi. Sono uscito stanco ma soddisfatto, ho salutato il medico e gli infermieri: con il loro senso del dovere avevano superato tutto ciò che durante la giornata era successo, meritando il mio rispetto. Erano le 4,04.
Alcuni suggerimenti alla direzione.
1 - Avere sempre il personale in numero adeguato a soddisfare le esigenze, ricorrere a personale in reperibilità da richiamare per necessità, come ad esempio era necessario ieri.
2 - Completare le salette per nuovi ambulatori con relative attrezzature.
3 - Avere sempre struttura mobile che secondo le necessità possa dividere i pazienti tra coloro che solo i medici possono trattare, e coloro che un preparato infermiere possa seguire, il tutto per lasciare una corsia sempre libera per i pazienti e patologie gravi.
4 - Spetta al responsabile del pronto soccorso chiedere l'intervento del personale reperibile.
5 - Ultimo ma non di minore importanza, rendere visibile e trasparente tutto ciò che avviene nel pronto soccorso per una corretta e doverosa informazione. Finire e completare gli ambulatori in restauro: sono spazi assolutamente necessari.
Io avrei una idea da verificare per la possibilità di modificare la sala d'attesa.
Ingresso pronto soccorso come adesso. Unire lo spazio della seconda entrata con la sala di attesa pazienti, a sua volta con la sala parenti, a sua volta con l'ultima sala: avremmo un grande spazio posto davanti alle quattro postazioni di accettazione, volendo con accesso esterno, servito da indicatori elettronici, il tutto al centro della struttura Pronto Soccorso.
Il tutto visibile e trasparente: monitor sempre in funzione con indicazione della posizione per tipologia di codice e tanti posti a sedere per pazienti e parenti. Avete provato ad avere un parente che sta male e non poterlo aiutare anche solo standogli accanto? Non ci sarebbe nessuna necessità di indagare se qualcuno ti passa avanti ed si potrebbe essere costantemente informati.
La quinta postazione nel corridoio di entrata così come è, votata ad ingressi pazienti barellati.
Probabilmente per alcune di queste proposte ci vogliono soldi e un mare di altre cose. Altre iniziative come i monitor funzionanti invece possono essere implementate facilmente. Modifichiamo, aggiungiamo, miglioriamo e facciamo.
Lettera firmata