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"Non è mia e le spese non le pago". Gatta salvata dal veterinario: "Serve una legge diversa"

La vicenda è quella accaduta ad Alberto Brandi, veterinario di Castiglion Fiorentino. Una persona gli ha portato un animale ferito ma, saputo il costo dell'operazione, si è rifiutata di sostenere l'onorario: "Dovete lavorare solo per passione"

Alla clinica è arrivata con una ferita importante. Forse si era rifugiata sotto a un veicolo alla ricerca di calore e il contatto con le parti metalliche ancora incandescenti del motore, le hanno bruciato prima il pelo e poi provocato una grave scorticatura cutanea. "Chi l'ha portata - spiega il veterinario Alberto Brandi - ha detto di non essere il proprietario della gatta. Ci ha raccontato di averla trovata così e, come prevede la legge, le ha prestato soccorso pensando giustamente di rivolgersi a uno specialista". Per la gatta, una micia adulta bianca e nera, è stato necessario un intervento chirurgico così da evitarle ulteriori complicazioni. "Subito dopo la visita - prosegue Brandi - ho spiegato alla persona che si è rivolta a noi cosa avremmo dovuto fare e, come sempre, ho specificato che l'intervento aveva un costo di circa 200 euro. Chi mi stava davanti ha detto che non intendeva sborsare tale cifra e, quasi stizzito, ha aggiunto che il nostro è un lavoro che dovremmo fare per passione". A quel punto il veterinario ha preso in carico l'animale, congedato l'accompagnatore e deciso di effettuare l'intervento. La gatta, dopo essere stata operata, ha trovato rifugio a Castiglion Fiorentino nella clinica veterinaria e, appena le sue condizioni saranno stabili, potrà essere adottata.

"Comprendiamo perfettamente che situazioni come quella capitata nei giorni scorsi siano difficili - prosegue Brandi - si capisce di meno come mai un veterinario, che ha scelto di fare questo di lavoro, si debba sentir dire che la sua opera dovrebbe essere gratis. Con la passione, che comunque anima sempre il nostro mestiere, non si mangia, non si pagano i mutui e le bollette".

Ma il punto, secondo Brandi è un altro. "A sbagliare non è certo stata la persona che ha scelto di soccorrere la gatta - precisa - la legge non solo obbliga a prestare soccorso ad animali che si trovino in difficoltà ma, come in questo caso, a farsi carico di eventuali spese veterinarie. È chiaro che poi tutto questo genera confusione. La mancanza di un unico punto di riferimento pubblico dove le persone possono trovare assistenza immediata è un problema che dovrebbe essere risolto per evitare che situazioni come questa si ripetano". 

La gatta, come detto, è stata operata. "L'ho fatto grazie al supporto dell'associazione Casa Mau che si occupa anche di accogliere e curare mici come lei - prosegue - ed è proprio per questo che invito chi volesse a fare una donazione in loro favore e contribuire a salvare altri animali". (Iban Casa Mau - IT55Y0549625408000019014622).

Soccorso ad animali: cosa dice la legge

Come bisogna comportarsi nel caso in cui ci si imbatta in un animale ferito senza il proprietario? Dal 2012 c’è l’obbligo di primo soccorso degli animali feriti per strada, che siano domestici o selvatici, anche per il privato cittadino è previsto che: “L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 410 a euro 1.643”.

Questo naturalmente comporta una serie di problemi, dal momento che non tutti i comuni hanno le strutture e i mezzi per poter prestare il primo soccorso all’animale (come per esempio ambulanze veterinarie).

Il cittadino deve chiamare:

  • Veterinario libero professionista. È bene precisare che nel caso si scelga questa via i costi delle prestazioni saranno a carico della persona che porta l’animale all’ambulatorio, clinica od ospedale veterinario e il professionista sanitario non sarà tenuto a lavorare gratuitamente.
  • Canile. Oltre ad avere i mezzi per soccorrere un animale randagio, spesso si appoggiano a veterinari convenzionati, pertanto in questo caso il privato cittadino adempirà all’obbligo previsto dalla legge senza dover pagare prestazioni veterinarie.
  • Polizia municipale. Altro ente che può essere contattato dal momento che l’animale non ancora identificato è fino a prova contraria proprietà del sindaco del comune in cui sta vagando.
  • Servizio veterinario Asl. Le aziende sanitarie locali sono tenute ad avere un veterinario sempre reperibile nel caso in cui capiti di rinvenire un animale ferito senza proprietario. Può essere contattato anche tramite le forze dell’ordine.

Se fosse invece coinvolto un animale selvatico come bisogna comportarsi? In questo caso valgono le regole già elencate per quanto riguarda l’approccio, poi è necessario chiamare il Corpo Forestale dello Stato o la Polizia Municipale e, se l’animale è pericoloso, anche il servizio veterinario dell’A.S.L.

Le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità

La gatta appena arrivata alla clinica veterinaria - Foto tratte da Facebook

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