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Domenica, 28 Aprile 2024
Caso Oreste Ghinelli

Sinistra Italiana: "Le istituzioni comunali sono di tutti, no a nostalgiche operazioni di parte"

Anche il Centro Enrico Berlinguer giudica l'iniziativa "deplorevole"

Anche Sinistra Italiana si esprime per quello che ormai è diventato un caso politico ad Arezzo e cioé l'organizzazione, da parte della presidenza del consiglio comunale, di un evento dedicato ai 100 anni di Oreste Ghinelli, il padre dell'attuale sindaco, avvocato e figura di riferimento del Movimento Sociale Italiano ad Arezzo. 

"Siamo preoccupati di come il sindaco di Arezzo e la sua parte politica utilizzino le istituzioni comunali, che sono di tutti, per scopi da un lato personali e dall’altro di fazione politica, con la finalità di rievocare l’Italia fascista - dichiara Guido Pasquetti di Sinistra Italiana Arezzo -  C’è stato già un precedente: la presentazione di un libro che celebrava la figura di un repubblichino e, poi, segretario del M.S.I.: Giorgio Almirante. Oggi tocca alla celebrazione sul padre del sindaco, anch’egli fascista che, poi, ha condiviso la storia politica di Almirante, evento organizzato con il patrocinio del presidente del consiglio comunale aretino. Il senso politico di tutto ciò è chiaro: rivendicare un passato di morte e violenza, dal quale l’Italia democratica, con la sua Costituzione antifascista, credeva di essere uscita. Ma evidentemente non è così, se la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, anch’egli figlio di un fascista, già militante nel M.S.I., rivendica di tenere sul suo tavolo il busto di Mussolini. Così non è, se chi grida alla prima della Scala “W l’Italia antifascista!” viene immediatamente identificato dalla Digos. Diciamo alla Digos che tutti gli iscritti di Sinistra Italiana, anche ad Arezzo, sono antifascisti e denunciamo alla cittadinanza l’uso improprio delle istituzioni per operazioni nostalgiche che mal si conciliano con la Costituzione Italiana."

Centro Enrico Berliguer: "Un'iniziativa deplorevole"

"Con la commemorazione di Oreste Ghinelli la presidenza del consiglio comunale di Arezzo si spoglia dei panni di garante istituzionale per vestire quelli faziosi di una parte. Non sono poche le personalità che hanno dato un valido contributo all’avanzamento della nostra città, meritevoli dunque di essere ricordate. In questo caso, invece, è stata scelta una figura a dir poco molto divisiva, ascrivibile al filone politico del neofascismo, una parte del quale nella seconda metà del Novecento provocò violenze e lutti. È un palese e maldestro tentativo non solo e non tanto di celebrare una persona, ma di rimuovere tristi e gravi vicende - alcune chiarite nei tribunali, altre ancora oscure -, nel corso delle quali fu attaccata la democrazia italiana. Raggiunto il potere governativo, la destra ritiene, anche a livello locale, di riscrivere arbitrariamente la storia. Ma il sangue dei morti, la memoria e il rigoroso studio dei fatti, i sentimenti democratici maggioritari nella società aretina non glielo permetteranno. La Resistenza era ieri e sarà sempre" dichiara Gianfranco Morini del Centro d'Iniziativa Enrico Berlinguer.

Pd Toscana

“Il Comune di Arezzo è la casa di tutti e vedere il logo dell’amministrazione sulla commemorazione di un personaggio a dir poco divisivo è un fatto che non possiamo accettare. Per questo il Pd regionale si unisce alla protesta del Pd locale e delle associazioni antifasciste. Non si può infatti scindere il personaggio Oreste Ghinelli dalla sua storia legata al fascismo, arrivando addirittura ad organizzare una celebrazione”. Così Emiliano Fossi, segretario Pd Toscana.

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