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Elezioni 2024 Cortona

"Conosco Carini e Meoni...". Lettera di Maurizio Bianconi sui candidati a sindaco di Cortona

"I cortonesi decideranno - scrive Bianconi - ma sarà difficile perdonare chi per logiche di partito dovesse dilapidare il risultato (neppure immaginabile) di 70 anni di sacrifici e sofferenze"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte di Maurizio Bianconi, (già esponente nazionale di An, Pdl, ex vicecapogruppo camera dei deputati Pdl e capogruppo An Regione Toscana) in merito ai due candidati a sindaco che pescherebbero nel bacino del centro destra a Cortona. La conoscenza di Luciano Carini (partiti di centro destra uniti) e Luciano Meoni (sindaco a fine mandato che si ricandida con la lista civica) lo portano a fare alcune riflessioni. Attestazioni di stima ci sono per tutti e due, ma alla fine si tratta di un vero e proprio endorsement per l'attuale sindaco. 

La lettera di Maurizio Bianconi

Conosco Nicola Carini e Luciano Meoni. Del primo mi è garante la sua serietà e la sua famiglia. 36 voti a la Fratta, tutti della sua famiglia. I Carini garantivano, in quei periodi che oggi si spiegano male, ma dove la passione e la buona fede erano la regola, il diritto di parola in quella pianura ostile. Tutta gente dabbene ma divisa dall'ideologia. Penso all'amico stimato e purtroppo scomparso Giorgio Malentacchi o al 'sindeco' Tito Barbini oggi sensibile scrittore. Di questa eredità è valido continuatore ideale Nicola Carini, presidente del consiglio comunale di Cortona (ex da poco, se non sbaglio), vicepresidente della provincia, uomo di punta del suo partito, terzo nella gerarchia dopo Macrí e Veneri e certo di spessore ben diverso da altri suoi colleghi e destinato ove continuassero le fortune elettorali, al seggio regionale, a un possibile assessorato, a una carriera duratura nel panorama politico regionale, se non nazionale, visto anche il valore di chi da destra è arrivato a Roma anche dalle terre di Carini, Meoni e mie.

Luciano Meoni è un'altra storia. Sì è di destra nei suoi fondamentali ed è stato la storia politica della destra di Cortona. Ma prima di tutto fa vita pubblica per la sua comunità. Allevato da Alfiero Scarpini, Muzio Chieli e altre degnissime persone della prima ora, infaticabile pedalatore per il suo territorio, ostinato, duro, coraggioso. Indifferente al denaro, insofferente dell'illegalità, delle bugie, dei maneggi. Rompicoglioni senza pari perché voleva che facessimo le campagne elettorali solo dalle sue parti. Animatore di una tradizione della festa di partito in Cortona fu sempre all'altezza di quei compiti 'per non disonorare Cortona'. Non aveva ambizioni particolari come era particolarmente generoso con quelle degli altri. Ho ben presente quando lo trattai peggio che potevo perché aveva rinunciato alla sua meritata presenza a fianco del presidente nazionale (cose che contavano parecchio) per la 'presentazione' in un comizio, a beneficio di Marco Casucci. Un giovane che merita. Mi disse. "Chi merita o no lo decidiamo insieme non te". Non abbassò la testa: “A Cortona chi merita lo so io”. Punto. Si sacrificava, ma non abdicava al suo amore e conseguente potere decisorio sulla sua terra.

Assistei professionalmente Meoni nella sua denuncia contro un ingegnere collaudatore che lo voleva costringere a versare mazzette. Fu messo all'angolo dai colleghi stessi perché non si era piegato. Ma non si arrese. Salvò l'azienda e ottenne la condanna. Prova che le palle e l'integrità erano nel suo dna.

Racconto l'ultima: quando fu chiaro che sarei passato al Parlamento e mi fu detto di scegliere chi mi avrebbe sostituito in consiglio regionale, Meoni fu la prima scelta. Glielo comunicai, ma lui: “Maurizio, io faccio politica per il bene di Cortona. Fuori di qui mi interessa poco”. Cioè dopo decenni di sacrifici c'era l'opportunità di fare il salto e lui con naturalezza rinunciò per fare il bene della sua città. Questo è Luciano Meoni, vive per Cortona, testardo ma integerrimo, capace ma indisponibile a spartizioni, con le sue idee anche di sviluppo della città.

Naturale che un sistema dei partiti, spartitorio per natura lo detesti. Meno comprensibile sarebbe se i cittadini di ogni colore lo lasciassero solo. D'altronde la buona politica riparte dal territorio, fuori - o meglio - oltre le divisioni ideologiche, ma contro la logica, che purtroppo omologa tutti, della spartizione delle cariche, delle influenze, dei clan da accontentare.

Mi sia consentito: è preferibile un errore di un onesto, capace, testardo che deve renderne conto ai cittadini che quello di uno messo lí, ancorché bravo e meritevole, in nome dei bilanciamenti spartitori, che ha altri e diversi referenti. Legittimi, per carità, ma che non hanno Cortona in cima ai propri pensieri.

I cortonesi decideranno, ma sarà difficile perdonare chi per logiche di partito dovesse dilapidare il risultato (neppure immaginabile) di 70 anni di sacrifici e sofferenze. Come chi al casinò giocasse in una serata tre generazioni di lavoro familiare e della sua comunità. Fate vobis. . . 

Maurizio Bianconi

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