Si alza il sipario (virtuale) per Silent omaggio a John Cage. Appuntamento online
"Abbiamo deciso di mettere in scena un silenzio famoso, sulle assi di un piccolo teatro toscano, pagando i diritti ai quei 4' e 33" di silenzio del 1952. Rispettando le regole, a porte chiuse, senza pubblico e senza attori. In rispettoso silenzio".
È così che viene presentato l'evento-spettacolo "Silent omaggio a John Cage" ideato dal Teatro di Anghiari che andrà in scena venerdì 13 novembre alle 18 in punto.
"Se ti andrà di partecipare a questo atto silenzioso, l’appuntamento è su Facebook. Basterà condividere il link che troverai sulla nostra pagina dalle ore 18".
Quattro minuti e trentatre secondi. Una provocazione, un'idea geniale, una beffa. Tante definizioni per una rivoluzione sonora che ha quasi 70 anni.
Perché abbiamo scelto John Cage? Per tanti motivi, liberatori e puramente inutili. O forse no. Il suo cognome, "Cage" in italiano: "gabbia". Ci sentiamo prigionieri di forma (la legge) e sostanza (una pandemia planetaria). Gli organi periferici della società dello spettacolo, rischiano l'estinzione. Lungi dal patetico, non è roba che fa per noi: il genio americano esperto di funghi (da culto la sua partecipazione a "Lascia o raddoppia" con Mike Bongiorno) ci racconta che il silenzio è una condizione 'impossibile' per l'uomo. Il mondo suona sempre e produce rumore in maniera perpetua. Anche quando non si vuole, la realtà si tramuta in suoni. E in potenziale opera d'arte.