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Giostra Saracino

Dai cimeli del nonno alla vittoria della lancia che ha disegnato. L'opera completa di Paolo Antonio Toci

Una storia fortemente legata al quartiere di Porta Crucifera come a quella dell'Arezzo. Un disegno e una lancia che hanno messo insieme passioni e professionalità

"È stata una congiunzione astrale che ha chiuso questa splendida opera d'arte". Così Paolo Antonio Toci, autore del bozzetto vincitore per la lancia d'oro del centenario dell'Arezzo. Appassionato di Giostra e di lance d'oro in particolare, pittore figurativo professionista e figlio d'arte, tifoso vero del Cavallino rampante. Aveva tutte le caratteristiche per scrivere un'altra bella pagina di storia. Ma la cornice si è completata ieri sera in Piazza Grande, quando la lancia realizzata sul suo bozzetto, dedicata all'amato Arezzo, è stata conquistata dal quartiere che gli fa battere il cuore e dove lui abita da sempre. Così, dopo aver assistito come ospite alla Giostra nella tribuna centrale, ha tirato fuori il foulard rossoverde che aveva in tasca e festeggiato con la moglie Daniela e con i tantissimi quartieristi che lo hanno abbracciato e lo hanno riempito di complimenti come a dire che il fatto che l'avesse disegnata lui avesse contribuito a portare la lancia a Palazzo Alberti: "Lo sapevo che sarebbe stata nostra" gli ha urlato in faccia un quartierista tra la polvere della lizza alzata dai festeggiamenti.

Festeggiamenti Crucifera - Paolo Antonio Toci-2

"Il famoso Romeo, storico famiglio del Buratto era cugino del mio babbo, stava in Colcitrone. La parte di famiglia di mio nonno, del mio bisnonno paterno erano molto legati al quartiere. Storie e aneddoti che ho conosciuto grazie alla zia. Negli anni 40 durante la guerra, il nonno era nel consiglio di Colcitrone e mi hanno raccontato quanto fossero preoccupati dei bombardamenti che per fortuna non toccarono la sede del quartiere. La nostra casa in via dell'Orto invece sì, venne centrata mentre il vero obbiettivo era l'attuale biblioteca dove c'erano le carceri."

Legami forti con Porta Crucifera che sicuramente quest'anno hanno trovato nuova linfa: "Le coincidenze, qualche settimana fa ho scoperto in cantina due pezzi dei vestiti degli anni '30 del quartiere, un vecchio pantalone color senape di lana pesante con dietro un'etichetta del produttori e la scritta a lapis che si legge ancora con il nome di chi fosse destinato e un camauro, un copricapo grigio scuro con le borchie di ferro. Sono perfettamente intatti, li donerò al museo di Porta Crucifera."

Un pezzo di storia Paolo l'ha raccontata in consiglio comunale, in occasione della presentazione della lancia d'oro quando ha spiegato come l'ha pensata come ha scelto le parole "al campo alla battaglia" scritte in bianco su una sciarpa amaranto. Quando è uscito il bando lui era già pronto: "Quando è stata scelta la dedica ai 100 anni dell'Arezzo ho subito disegnato il bozzetto, poi l'ho tenuto lì in attesa del concorso sul quale ho sperato tanto, ho messo insieme il mio bagaglio professionale, la conoscenza dell'Arezzo e della Giostra, ed è andata come è andata, la mia volontà è stata forte e questo credo abbia voluto dire molto sulla scelta finale. Il disegno l'ho rifatto in proporzione secondo i parametri che ci avevano dato e l'ho accompagnato da una prefazione emotiva di quello che sentivo io e da una presentazione tecnica della lancia. Il giorno della consegna l'ho incartato e portato nell'ufficio di via Bicchieraia, "ne hanno già consegnati 3, il tuo è il numero 4" mi hanno detto". E nel giorno in cui la commissione del Comune si è riunita proprio quel bozzetto numero 4 ha vinto. 

"Da bambino sono sempre stato appassionato di lance d'oro, ho anche ritrovato un bozzetto che aveva fatto il mio babbo (anche lui pittore), ma non aveva vinto. Prima d'ora non avevo mai partecipato, forse non ero pronto, leggevo la dedica, ma non c'era mai stato l'argomento giusto". Cosa che è arrivata con la maturità professionale, con un disegno che ha messo insieme le passioni della sua vita. La Giostra si è unita ai 100 anni dell'Arezzo che Paolo tifa con la famiglia e con gli amici, in casa e in trasferta.

E domenica in tribuna passo dopo passo ha sentito la vittoria del quo quartiere sempre più vicina: "Questa giostra si vince in quattro e quattro otto ho detto alla Daniela e poi mi sono ritrovato sulla lizza a festeggiare travolto dagli abbracci, ho ricevuto un'ondata di affetto incredibile, anche da amici del quartiere che non rivedevo da tempo. Ho ricevuto messaggi bellissimi da gente che vede la partita a pochi centimetri da me in curva, da quartieristi di Sant'Andrea o del Foro, è stato emozionante."

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