Il pronostico dice Santo Spirito ma in piazza sarà una battaglia. E' la notte della Giostra
Cicerchia-Scortecci coppia da battere nonostante una concorrenza agguerrita. Porta del Foro lancia Rossi dopo una sfilza di 5 in prova, carica e fiducia a Porta Crucifera con Rauco in grande spolvero. A Sant'Andrea debutta Montini e comincia il dopo Vedovini
Porta Santo Spirito parte da 9 e quindi è un metro avanti agli altri quartieri. Il sentimento popolare, corroborato dall'andamento delle prove ma soprattutto dal cv dei giostratori, è netto. Quasi tutti gli addetti ai lavori, fatte salve le sfumature di pensiero, ritengono che Cicerchia e Scortecci abbiano più del 25% di probabilità di successo. E che gli altri possano vincere solo se la perdono ai Bastioni. Elia con Olympia non è stato il più brillante in settimana ma lui è un animale da competizione, come dimostra il passato. Gianmaria e Doc, invece, sono una certezza. La Colomba ha primeggiato 10 volte nelle ultime 18 edizioni e il rettore Ezio Gori non si è nascosto: “tecnicamente siamo i più forti”.
Sembrerebbe tutto scritto, ma così non è. Uno, perché la Giostra è imprevedibile (Rauco docet). Due, perché gli avversari avranno pure qualche punto interrogativo sulla testa ma non sono rimasti a guardare. Porta del Foro, per esempio, schiera un debuttante come Rossi in sella a Rocky, che non ha mai affrontato la lizza. Eppure proprio Tallurino in questi giorni ha macinato 5 a tutto spiano, tanto che la piazza stasera potrebbe aprirla proprio lui, apparso sereno e tranquillo come un veterano. O come un neo papà, visto che da poche settimane è nato suo figlio Leo. Parsi e Nuvola lo scotto dell'esordio non ce l'hanno, a loro il capitano Casini (prima volta con lo scettro) e l'intero quartiere chiedono un salto di qualità.
Occhio a Porta Crucifera, comunque, che come tradizione vuole ha ritrovato vitalità quando sembrava in crisi profonda. Rauco a settembre del 2021 ha spezzato la lancia e l'incantesimo, riannodando i fili con la vittoria che ha sempre accompagnato Colcitrone, non a caso in testa all'albo d'oro sia in Giostra che in prova generale (vinta l'altra seracon Bennati e Paffetti). Proprio Rauco ha vissuto una settimana in grande spolvero, andando regolare sul pomodoro insieme a Romina. Più altalenanti Vanneschi e Pinocchio (il sostituto di Carlito Brigante, purtroppo morto giovedì). Portare in piazza due cavalli novizi alza il margine di rischio ma i rossoverdi sono campioni uscenti, sono carichi e in fiducia. Trionfassero di nuovo, non sarebbe una sorpresa.
Per chiudere le carriere, la sorte ha designato Porta Sant'Andrea, alla prima uscita del dopo Vedovini. Per i biancoverdi è terminata un'epoca e adesso c'è da capire se, come e quando il quartiere riuscirà ad aprirne un'altra. Anche in questo caso c'è un capitano, Gavagni, che deve rompere il ghiaccio come il giostratore Montini e la sua Siria. Marmorini, fino a pochi mesi fa sotto l'ala protettiva di Vedovini, adesso è il veterano della coppia e in prova ha dimostrato di avere un alleato affidabile come Conte. Difficile prevedere come andrà, anche se gli ultimi due debuttanti di Sant'Andrea, Cherici nel 2004 e proprio il benzina nel 2018, hanno cominciato con un cinque e una lancia d'oro portata a San Giusto.
In palio, stanotte, ci sarà il trofeo progettato da Roberto Felici, rettore di Porta del Foro, e realizzato meravigliosamente dal maestro Francesco Conti. E' dedicato all'istituto Thevenin e ha una peculiarità: è bellissimo come il clima che si respira in queste ore. Arezzo ne aveva bisogno.