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Giostra Saracino

Progetto nuovo, soliti obiettivi. Branchi: "Porta Crucifera punta a vincere sempre"

Il capitano rossoverde: "Scelto Paffetti perché ha cavalli più avanti rispetto a Bennati. Abbiamo avversari forti e noi forse non siamo i migliori, ma sulla lizza per perdere non ci andremo mai. Le pressioni? Chi non sa reggerle, a Colcitrone può venirci solo a cena"

A settembre del 2022, nell'ultima Giostra corsa in piazza, Porta Crucifera trascinò Santo Spirito agli spareggi. Ci vollero quattro carriere in più per sancire la vittoria della colombina ma Colcitrone uscì a testa altissima. Sulla lizza c'erano Adalberto Rauco e Lorenzo Vanneschi. Il secondo è stato confermato, il primo ha deciso di scendere da cavallo per dedicarsi ad altre manifestazioni. Al suo posto, dopo un ballottaggio durato mesi, il quartiere ha scelto il giovane Niccolò Paffetti, preferito ad Andrea Bennati. Un peso rilevante lo ha avuto anche il parere del capitano Alberto Branchi.

Quali dettagli hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di Paffetti?

Premessa: voglio ringraziare sinceramente e sentitamente Bennati per l'impegno e la dedizione dimostrati. Siamo stati indecisi fino alla fine, entrambi i ragazzi si erano attestati su alti livelli sia in allenamento che nelle giostre simulate. Alla fine sono stati decisivi i cavalli: quelli di Paffetti sono più avanti rispetto a quelli di Bennati. Inoltre far debuttare un 22enne ci è sembrato più coerente con la progettualità del quartiere.

Cosa chiederà Porta Crucifera a un giostratore al debutto?

Noi pretendiamo sempre il massimo dai giostratori: è una questione di approccio, di tradizione e la nostra storia deve essere rispettata. Abbiamo avversari preparati, lo sappiamo bene e non pensiamo di essere i migliori. Però vogliamo capitalizzare ogni occasione. L'esordio è sempre un passo durissimo per un giostratore, chiederemo una prestazione che rispecchi le capacità emerse in allenamento. Sulla lizza per perdere non ci andiamo mai, sia chiaro.

L'addio di Rauco ha complicato il vostro percorso di crescita?

Assolutamente no. Rauco ha fatto la sua scelta, seguirà la sua strada e noi seguiremo la nostra. E' stata una decisione presa insieme, in sintonia. Gli auguro il meglio, lo ringrazio ma si va avanti.

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Qual è realisticamente l'obiettivo di Porta Crucifera per questo 2023?

L'obiettivo è vincere, anche quando gli altri pensano che non ne siamo in grado. Ci metteremo il cuore, in questo caso oltretutto si tratta dell'inizio di un percorso. Debutterà un giostratore, forse anche un cavallo. Ma nonostante tutto vogliamo portare a casa il miglior risultato possibile e dimostrarci competitivi subito.

I contatti con Enrico Vedovini non sono andati a buon fine. A bocce ferme, c'è un po' di rimpianto oppure no?

Rimpianti non ce ne sono. Di comune accordo abbiamo stabilito che il matrimonio non s'aveva da fare. Siamo contentissimi di ciò che abbiamo alle nostre scuderie, altrimenti avremmo preso posizioni diverse. Crediamo fermamente in questo progetto tecnico.

Il ritorno di Martino Gianni a Sant'Andrea quanti equilibri può spostare?

Questo non lo so. Lui è uno dei migliori, lo dicono i numeri. Però bisogna vedere quanto le congiunture di Giostra potranno essergli favorevoli. Di sicuro è uno stimolo in più per il suo quartiere e per gli avversari.

Dopo tanti anni, Colcitrone torna in piazza per recuperare la vetta dell'albo d'oro. Questo può portare ulteriori pressioni?

Le pressioni da noi ci sono sempre, ci sarebbero anche con 10 lance di vantaggio. E' il bello e il brutto di Colcitrone, la giostra la viviamo di pancia e sarà sempre così. Ma abbiamo le spalle larghe. Chi non sa reggere le pressioni, da noi puoi venirci giusto a cena. 

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