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Giostra, appello di Scortecci ai rettori: "Riportate la calma. Episodi che minano le fondamenta di questa festa"

Prima le scritte minacciose sui muri di Porta Sant'Andrea, poi un coltello lasciato sotto la porta della sede biancoverde la sera del consiglio direttivo. Il clima incandescende divampato in seguito alla Giostra dello scorso 18 giugno lascia...

Prima le scritte minacciose sui muri di Porta Sant'Andrea, poi un coltello lasciato sotto la porta della sede biancoverde la sera del consiglio direttivo. Il clima incandescende divampato in seguito alla Giostra dello scorso 18 giugno lascia adesso uno strascico di polemiche e prese di posizione. A prendere le distanze e a condannare tali atti c'è anche il presidente dell'Istituzione Giostra Franco Scortecci.

"Prendo dolorosamente atto degli atteggiamenti perpetrati da sconosciuti, che in questo momento, minano nelle fondamenta la tradizione e la cultura della Giostra del Saracino; una festa di popolo che accomuna i quattro quartieri nella disputa di un torneo. Disputa per un premio che non ammette divisioni tra tifoserie secondo modelli tipici degli stadi di calcio. Il sottoscritto dissente da tali comportamenti e si adopererà sempre per la tutela della festa e dei principi che sottendono allo svolgimento della manifestazione e degli eventi a suo corollario, questo nell'interesse esclusivo della Giostra, dei Quartieri tutti e della città di Arezzo.

Sono certo, infine, che i dirigenti di quartiere daranno il loro prezioso contributo per riportare calma e tranquillità nell’ambiente, perché questa, sia chiaro, non è la Nostra Giostra".

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