“Cinzia Ruggeri: Cinzia says...”: presentazione del libro

Sabato 15 ottobre, alle ore 18,30 a Palomar si terrà la presentazione del libro Cinzia Ruggeri: Cinzia says. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, dell’assessore alla cultura Fabio Franchi e di Fausto Forte direttore di Casa Masaccio |Centro per l’Arte Contemporanea – tra i musei partner del progetto prenderanno la parola Lisa Andreani, Elena Fava e Rita Selvaggio. La monografia, a cura di Luca Lo Pinto, realizzata con il sostegno dell’Italian Council (2021), programma di promozione internazionale dell'arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, vuole offrire una panoramica sul percorso dell’artista, stilista e designer che è stata protagonista di “…per non restare immobili”, sua prima mostra personale postuma in un’istituzione italiana (Casa Masaccio | Centro per l’Arte Contemporanea, 12 settembre 2020- 8 novembre 2020). Cinzia Ruggeri: Cinzia says… ha la forma di una grande cronologia espansa in cui la ricostruzione scientifica della vita di Cinzia Ruggeri (1942-2019) è ampliata da un vasto corredo iconografico composto da materiale d’archivio, fotografie e documenti. Il volume, pubblicato da Mousse Publishing, è presentato in diverse sedi, insieme ai partner internazionali del progetto e a varie personalità che hanno contribuito alla sua realizzazione. E sabato sarà a San Giovanni Valdarno per un appuntamento gratuito e aperto al pubblico.

Cinzia Ruggeri è stata un’artista, stilista e designer che si è mossa con assoluta libertà tra diverse discipline. Contraddistinta da un carattere ironico e provocatorio, la sua progettazione si è fatta carico di un bisogno di cambiamento continuo. Nel 1960 il suo esordio è alla Galleria del Prisma con una mostra di dipinti astratti e un testo di Dino Buzzati. Dopo un tirocinio all’atelier Carven di Parigi, Ruggeri inizia a metà degli anni Sessanta a lavorare nella ditta di abbigliamento di famiglia. Nel 1972, dopo anni di formazione, crea il suo marchio Bloom e collabora con il brand Punch di Stefano Ottina. Le due collezioni sfileranno insieme dal 1977 sulle passerelle del prêt-à-porter milanese. Nel 1981 Bloom viene affiancata dalla linea Cinzia Ruggeri alla quale seguirà successivamente, nel 1986, anche la linea uomo Cinzio Ruggeri, esperimento della durata di soli due anni. La storia di queste linee e di alcuni progetti speciali, come le collaborazioni con Studio Alchimia e Occhiomagico per le copertine della rivista Domus (1982) o con la performer e coreaografa Valeria Magli si intersecano con la sua carriera nella moda. Ritiratasi da quel panorama sul finire degli anni Ottanta, Ruggeri prosegue e intensifica, senza soluzione di continuità, la sua produzione artistica e di designer, impegnandosi in un’attività espositiva che durerà fino alla sua morte nel 2019.

Nel libro la dimensione biografica è accompagnata da una serie di testimonianze di figure che hanno collaborato in prima persona con Cinzia Ruggeri. In ordine di apparizione, la prima personalità che si incontra nel volume è Valeria Magli con cui Ruggeri collabora sul finire degli anni Settanta realizzando per lei una serie di costumi di scena. Segue poi Giancarlo Maiocchi, alias Occhiomagico, con il quale si consolida una forte amicizia e sinergia che si riscontra nella realizzazione di campagne pubblicitarie, le copertine per Domus e progetti a più mani in compagnia di Metamorphosi. Composto da Marco Poma e Andrea Gianotti, Metamorphosi era una casa di produzione televisiva e cinematografica che ha condiviso con Ruggeri una concezione dell’opera e dell’arte con un approccio Fluxus. Il membro dei Matia Bazar Mauro Sabbione racconta della creazione dell’identità visiva della band e del motivo delle scale tanto apprezzato dall’artista e fashion designer. Chiude questa lista di esperienze Corrado Levi che non solo collaborò con Ruggeri in una dimensione vicina alla moda, ma anche organizzando progetti espositivi.

I saggi sollevano, attraverso diversi approcci, una storia lasciata per lungo tempo in ombra interrogandone il lascito nel presente. Il testo di Luca Lo Pinto attraversa tutto il percorso di Ruggeri offrendo al lettore la dimensione della sua ricerca. Jeppe Ugelvig analizza il concetto di styling e lo applica agli immaginari creati dalla stilista, in particolare a quello di Per un vestire organico (1983). Il saggio di Elena Fava è quasi un glossario con il quale cogliere i dettagli della pratica di Ruggeri. I termini o temi vanno dal rosa all’asimmetria, dalle camicie al difetto. Il contributo di Maria Luisa Frisa offre al lettore una visione panoramica degli anni Ottanta come momento storico e creativo dove si colloca la sua produzione stilistica. Ripresentando un testo realizzato in precedenza in occasione della mostra Umbratile con Brio (2018) da lei curata, Mariuccia Casadio racconta l’approccio artistico di Ruggeri completamente devoto alla trasgressione dei limiti. Conclude il volume una conversazione tra Davide Stucchi e Anna Franceschini che si presenta come un gioco di parole e al contempo una lista di aneddoti sugli incontri dei due artisti con le opere di Ruggeri.

Lo shooting dal titolo Archivio Cinzia Ruggeri è stato realizzato in occasione della pubblicazione con una selezione di capi e accessori della stilista. Il servizio è del fotografo Piotr Niepsuj in collaborazione con la stylist Francesca Cefis.