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Economia

Turismo: raddoppiano visitatori, hotel e tassa di soggiorno. Quanto si paga per dormire ad Arezzo

L'amministrazione comunale ha approvato la delibera con la quale ha introdotto nuove tariffe per l'imposta di soggiorno previste per chi pernotterà almeno una notte in città. Ecco le cifre

La tassa di soggiorno raddoppierà e ogni turista dovrà pagare 3 euro al giorno per trascorrere 24 ore nella città dei Grandi. A deciderlo è stata la giunta Ghinelli che, per il territorio comunale di Arezzo, ha previsto un adeguamento dei prezzi dell’imposta. “La scelta - ha specificato il sindaco - è stata ampiamente dibattuta con la mia squadra di governo. Ieri, 13 marzo, abbiamo presentato le modifiche alle associazioni di categoria. Riteniamo che una città come la nostra, dove i turisti in otto anni sono più che raddoppiati, abbia bisogno di investimenti continui utili a fare buona accoglienza. Con questo incremento della tassa prevediamo di incassare 1 milione di euro all’anno. Cifra che riverseremo interamente ai comparti turistici e, come previsto anche dalla finanziaria 2024, al servizio di pulizia strade e raccolta rifiuti”.

I conti

Quanto paga chi dorme ad Arezzo? Dipende. La tariffa è differente a seconda della camera prenotata. Tre le categorie in cui sono stati suddivisi b&b, hotel, residence, appartamenti e case vacanze. A ciascuna corrisponde un costo differente della tassa.

  • Per le camere da 0 a 40 euro a notte la quota giornaliera a persona è di 1,50 euro.
  • Per le camere da 40 a 400 euro a notte la quota giornaliera a persona è di 3 euro.
  • Per le camere oltre i 400 euro a notte la quota giornaliera a persona è di 5 euro.

L'imposta verrà applicata ai non residenti di età superiore ai 12 anni che soggiornano in una delle strutture ricettive indicate e per un numero massimo di 4 pernottamenti. Un'aliquota particolare pari a 1,50 euro a testa a notte è riservata invece ai campeggi indipendentemente dalle tariffe da questi applicate. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 1° maggio.

Posti letto e camere: l’impennata dell’offerta

Quello del turismo è un comparto che in meno di dieci anni ha visto una crescita senza precedenti. Arezzo, città storicamente a prevalente vocazione industriale e artigiana, ha vissuto una trasformazione profonda dove l'indotto generato da visitatori esteri e non ha raggiunto vette importanti. "In questo senso - ha aggiunto il sindaco Ghinelli - vogliamo ricordare che oggi le strutture ricettive sono sempre piene per il 70 per cento del loro periodo di apertura. Questo lo si deve anche ai grossi investimenti che abbiamo fatto sullo sviluppo del settore". Rimanendo in tema di strutture, significativo è stato anche l’incremento registrato nei primi mesi dell’anno di "nuove realtà". Nel 2023 Arezzo contava 569 tra b&b e hotel per un totale di 6.262 posti letto. Oggi, le strutture sono 669 e i posti letto 6.726 (dati fondazione Intour Arezzo).

Ascom: "Perplessi dall'atteggiamento del Comune"

La notizia riguardante il raddoppio della tassa di soggiorno non è passata in sordina e già ieri, dopo il confronto con le categorie, non si sono fatte attendere reazioni e punti di vista. Oggi è la Confcommercio aretina, per voce della sua direttrice aggiunta Catiuscia Fei, a esprimersi di nuovo. “Il metodo utilizzato dal Comune - spiega - è poco in linea con il clima di collaborazione che la categoria ha sempre ricercato con l’amministrazione che, con sole 24 ore di anticipo, ci ha informati di un provvedimento già preso e non modificabile. Avremmo avuto alcune idee che così non ci è dato di portare al tavolo. C’è un problema di tempi, a stagione turistica praticamente avviata, e di impegni già assunti coi tour operator che non possono essere disattesi. Il rischio è di interrompere unilateralmente il rapporto di grande collaborazione che si era instaurato in questi anni. Siamo ancora una destinazione “acerba” con una fortissima dipendenza dal mercato italiano. Questo significa che non abbiamo l’appeal di altre destinazioni come Lucca o Bergamo. Non possiamo permetterci un raddoppio dell’imposta deciso dall’oggi al domani o errori di posizionamento”.

Dello stesso avviso Laura Lodone, responsabile turismo per Ascom: “negli ultimi mesi gli operatori fanno più fatica a trasformare le prenotazioni in venduto effettivo. Anche le richieste per la Pasqua sono meno brillanti rispetto al 2023. Questo non vuol dire che non si possa raggiungere il tutto esaurito all’ultimo momento, specialmente se il clima sarà favorevole, ma per ora l’andamento delle prenotazioni è molto cauto".

Secondo la Confcommercio: "il Comune avrebbe potuto esplorare altre strade trovando un accordo con gli operatori, con tempistiche adeguate, e cercare di recuperare il gettito dalle strutture che non lo versano. Palazzo Cavallo userà parte dell’aumento del gettito legato all’imposta di soggiorno per finanziare la raccolta dei rifiuti urbani, come prevede la legge nazionale. Non dimentichiamo però che le strutture ricettive già pagano a sufficienza il Comune su questo punto: la Tari per loro è calcolata in base ai metri quadrati della superficie – e non dei rifiuti effettivamente prodotti – grava quindi perfino sulle loro parti improduttive come quelle di corridoi, salotti, hall e sale convegni”.

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