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Cominciano i saldi, ad Arezzo giro d'affari da 24 milioni di euro. Giubbotti, maglie, sneakers i prodotti che tirano più

Le previsioni di Confcommercio. Risale la spesa media: 119 euro a persona, contro i 115 dell’inverno 2021. Oltre 88mila i nuclei familiari pronti ad acquistare a prezzi scontati dal 5 gennaio

Giubbotti sportivi, maglie, sneakers sono i prodotti che tirano di più. Lo dice Confcommercio a ridosso della partenza dei saldi invernali, che cominceranno dopodomani, mercoledì 5 gennaio, e a cui i toscani dedicheranno una spesa di 119 euro a testa contro i 115 del 2021 (erano 160 nel 2020). 

Lo shopping scontato, secondo l’associazione di categoria, coinvolgerà anche in provincia di Arezzo il 60% delle famiglie: oltre 88mila nuclei familiari, per un giro d’affari di oltre 24 milioni di euro da dividersi tra circa 2.500 esercizi al dettaglio di abbigliamento, tessile, accessori, calzature e pelletterie della provincia.

“L’attesa è molto alta - dice il presidente regionale e provinciale di Federmoda Confcommercio, Paolo Mantovani – tra lockdown e restrizioni varie, molti clienti hanno saltato almeno una stagione di acquisti e ora hanno bisogno di rinnovare l’armadio con capi adatti alle temperature più fredde. Ci sono anche i soldi per farlo, visto che, sempre a causa delle restrizioni pandemiche, molti hanno rinunciato a viaggi, feste e ristoranti a Natale, ed ora sono pronti a gratificarsi con qualche acquisto. A farci ben sperare è anche il fatto che l’avvio dei saldi cade in un periodo ancora di vacanze per tante famiglie. In alcune città toscane la presenza di turisti, connazionali per la maggior parte, potrebbe dare una bella spinta allo shopping. Purtroppo, chi è abituato a lavorare con i turisti stranieri come cinesi e americani, invece, continuerà a sentirne la mancanza. In ogni caso, per tornare ai livelli di spesa preCovid ci vorrà ancora molto tempo: si lavora ridimensionando le aspettative.  L’abbigliamento e le calzature comode e informali dettano ancora legge. Sono capi versatili che si prestano bene ad ogni occasione, per il lavoro come per una serata speciale, magari con accessori diversi”.

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Come ogni anno, Confcommercio ricorda ad esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo, aggiornate con le norme anticontagio.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

10. Numero massimo di clienti in negozio: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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