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Economia San Leo / Via Lazzaro Spallanzani

Protocollo d’intesa per la gestione dei conflitti tra pulitintolavanderie e clienti

E' stato sottoscritto questa mattina, nella sede aretina della Camera di Commercio

Deterioramento dei capi a causa di etichette inesatte o ingannevoli, smarrimenti, tempi di consegna e di ritiro dei capi non rispettati, macchie che resistono ai lavaggi professionali sono alcune delle problematiche più frequenti che si riscontrano nei rapporti tra le 170 pulitintolavanderie (98 laboratori ad Arezzo e 72 a Siena) e i clienti delle due province.

Per condividere alcuni principi di ragionevolezza ed educazione e per favorire al massima correttezza e trasparenza tra lavanderie e clienti, è stato sottoscritto questa mattina, nella sede aretina della Camera di Commercio - dalle associazioni di categoria dell’artigianato, da quelle di tutela dei consumatori e dallo stesso ente camerale - un protocollo d’intesa per la gestione dei conflitti.

"I firmatari del protocollo - spiega una nota della Camera di Commercio di Arezzo-Siena - ovvero ente camerale, Cna di Arezzo e di Siena, Confartigianato di Arezzo e di Siena, Adiconsum di Arezzo e di Siena e  Federconsumatori  di Arezzo e di Siena hanno inteso individuare alcune regole di comportamento che possono evitare o almeno attenuare contrasti e controversie tra clienti ed operatori.

Tra questi, ad esempio, in caso di difficoltà o di indicazioni assenti nell’etichetta obbligatoria di composizione e di manutenzione dei capi, la tintolavanderia sarà obbligata a comunicare al cliente gli eventuali rischi dovuti al trattamento richiesto. In questo caso, il cliente si assumerà l’intero rischio per ogni eventuale danneggiamento ma dovrà essere fatta espressa menzione nella ricevuta firmata.

Ancora, la tintolavanderia sarà tenuta al risarcimento del danno per il deterioramento totale o parziale dei capi sulla base di una ‘tabella di deprezzamento" presente nel protocollo. Alla stessa tabella si farà riferimento anche in caso di smarrimento del capo da parte della tintolavanderia.

Inoltre, in caso di controversie, se tra cliente e lavanderia non sarà stato possibile raggiungere un accordo bonario, le parti potranno rivolgersi preventivamente ad una commissione paritetica di conciliazione, formata da un rappresentante di un'associazione di consumatori e un rappresentante di un’associazione datoriale. In questo caso la Camera di Commercio di Arezzo – Siena espleterà le funzioni di segreteria delle commissioni.

Il protocollo, che entrerà in vigore da oggi e sarà tacitamente rinnovato di anno in anno salvo disdetta di una delle parti, prevede anche che le associazioni firmatarie si impegnano a diffondere capillarmente i contenuti dell’accordo presso i propri associati e le proprie strutture territoriali.

Un apposito testo semplificato sarà affisso, in modo visibile alla clientela, nei locali delle tintolavanderie aderenti".

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