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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Proroga cessione good bank: top secret la nuova scadenza per Etruria e Co.

E proroga sia. Il 30 settembre è appena alle spalle e, malgrado la scadenza, le quattro good bank ancora non hanno un nuovo proprietario. La cessione è sfumata a causa di alcuni freni che ha imposto la Commissione europea e che sarebbero volti...

E proroga sia. Il 30 settembre è appena alle spalle e, malgrado la scadenza, le quattro good bank ancora non hanno un nuovo proprietario.

La cessione è sfumata a causa di alcuni freni che ha imposto la Commissione europea e che sarebbero volti all'ottenimento di maggiori garanzie. Un'occasione sfumata ma che, a quanto pare, è soltanto rimandata.

Come già intuito nei giorni scorsi, la Commissione europea ha annunciato di avere concesso al governo italiano una nuova scadenza entro la quale vendere Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife.

"Il governo ha chiesto più tempo per poter vendere queste banche – spiegava un esponente comunitario sulle colonne del Sole 24 Ore – Abbiamo valutato i fatti e le circostanze e deciso di concedere un nuovo termine".

Ma la data della prossima scadenza? Top secret perché la Commissione europea non vuole creare ulteriore pressione agli acquirenti che in queste ore si sono fatti avanti con le proposte. "L'obiettivo della procedura di vendita – si legge in un comunicato – è di massimizzare il valore delle quattro banche-ponte e minimizzare i costi per i contribuenti". Dunque, la proroga è ufficialmente arrivata. Adesso non resta altro che trovare una soluzione per la vendita (più o meno in blocco) dei quattro nuovi istituti di credito. Ma come fare?

Tra le ipotesi circolate in queste ore, quella ad avere più corpo è quella formulata sempre dal Sole 24 Ore che ha idealizzato una supposto una possibile operazione in tandem tra il fondo Atlante e Apollo.

Atlante più Apollo: così la nuova ipotesi per il futuro di Banca Etruria

L'altro punto sul quale manca ancora una data, sempre in relazione alla vicenda delle quattro banche poste in risoluzione, è quello del decreto per accedere alle procedure di arbitrato da parte dei risparmiatori.

Nelle settimane passate sono state avviate le liquidazioni forfettarie dell'80% del capitale perso in obbligazioni subordinate. Circa 300 risparmiatori delle vecchie banche hanno presentato richiesta per accedere a questa pratica. I rimanenti dei 12.500 azzerati attendono le norme sull'arbitrato. Almeno per il momento.

Secondo i calcoli degli esperti il 22 novembre scorso, con l'applicazione del decreto salva-banche, sono andati in fumo 329 milioni di euro.

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Fonte dati: Sole 24 Ore

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