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Economia

Pagamenti dei fornitori. Aumentano i ritardi delle imprese aretine

I dati dello studio fanno un quadro di tutte le province della Toscana

Qual'è il rapporto tra le imprese e i propri fornitori? Molto dipende dai tempi di pagamento, dal rispetto della scadenze. Per questo dato la Toscana si pone all'ottavo posto nella graduatoria nazionale stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 giugno 2021. La regione ha 34,8% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori. Rispetto al trimestre precedente, diminuisce il numero di imprese che effettuano i pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni, passate dal 14% al 13,9%, con una variazione del -0,7%.

A confronto con lo scorso marzo, Lucca (+2,4%), Massa (+1,3%) e Pisa (+0,9%) sono le province che fanno segnare un incremento dei pagamenti in grave ritardo. Calano invece soprattutto a Grosseto (-2,6%) e Firenze (-2%). E Arezzo? Il dato appare in peggioramento. Le imprese aretine fanno registrare il maggior decremento nei pagamenti puntuali del -2,1% così come accade a Livorno (-2,9%).

Per quanto riguarda la classifica nazionale delle province, tra le toscane la migliore è Pisa (41°), seguita da Prato (45°), Arezzo (46°), Pistoia (48°), Lucca (50°), Siena (54°), Firenze (58°), Massa (64°), Livorno (67°) e Grosseto (79°). Rispetto a marzo, Arezzo e Massa perdono 3 posizioni e Livorno e Pisa una; Firenze, Grosseto, Prato e Siena avanzano di una posizione, mentre rimangono stabili Lucca e Pistoia.

Lo studio che ha condotto l'indagine afferma che continua l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori con un ritardo di oltre 30 giorni sono il 12,8%, un dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%), ma in crescita del 21,9% rispetto a fine 2019. 

Per quanto riguarda i settori, quello dei servizi finanziari appare come il più puntuale (47,9%), seguito da costruzioni (43,4%) e trasporti e distribuzione (41,9%), mentre commercio al dettaglio (+26,3%), manifattura (+22,1%), servizi (+17,2%) e commercio all’ingrosso (+14%) sono quelli dove si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto a fine 2019.

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